TikTok e fake news: rimossi milioni di post sulla guerra in Palestina Meta non resta ferma davanti alle accuse rivolte all’azienda per la presunta diffusione di fake news sul conflitto tra Israele e Hamas ed interviene eliminando milioni di post dalle sue app. Il processo è iniziato su Facebook ed Instagram, ed ora si è passati anche a TikTok.

La notizia è stata confermata dal comunicato stampa pubblicato da TikTok. La scelta di pubblicare questo comunicato non sembra casuale. Questo, infatti, sembra essere una risposta mirata a tutte le critiche ricevute nelle scorse settimane. Le accuse insinuavano che l’app cinese non avesse fatto abbastanza per combattere le fake news che si stavano diffondendo a macchia d’olio tra tutti gli utenti. Inoltre, anche il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi Thierry Breton, negli scorsi giorni, ha mandato una comunicazione a Meta, ma anche a Google, X e TikTok, appunto, per chiedere a queste aziende di monitorare in prima persona la diffusione di queste campagne di disinformazione collegate al conflitto al momento in corso in Palestina.

TikTok e le fake news sulla guerra

Nel suo comunicato stampa, l’app del gruppo Meta ha affermato di aver rimosso dalla propria piattaforma circa 925.000 video provenienti, a quanto pare, dalla regione stessa del conflitto. In aggiunta, TikTok ha affermato che oltre ai video sono stati eliminati anche altri contenuti, provenienti da tutto il mondo, che non rispettavano le linee guida sulla violenza e sulla disinformazione stabilite dalla piattaforma.

C’è da dire che il social stesso ha confermato di aver rilevato un aumento dell’engagement fasullo nei giorni precedenti ai primi provvedimenti. Secondo quanto riportato questi si sono concretizzati in numero maggiore soprattutto grazie all’intervento di alcuni account fake. Dai dati emersi i profili in questione risultano essere stati creati su TikTok proprio in concomitanza con l’inizio degli scontri intorno allo scorso 7 ottobre. Suddetti account, dichiara TikTok, sono stati rimossi su scala globale e sono al momento all’incirca 24 milioni. Inoltre, gli interventi fatti hanno riguardo anche la rimozione di mezzo milione di commenti. Si tratta di commenti scritti per lo più da bot e categorizzati con gli hashtag relativi al conflitto.

Infine, TikTok ha risposto anche a tutte le accuse che gli erano state mosse da alcuni politici in America. Questi avevano dichiarato che la piattaforma si dimostrava troppo pro-Palestina. L’app di Meta invece ha risposto affermando che le accuse in questione si basano su una scorretta analisi dei dati. Secondo TikTok, in realtà, i propri interventi sono atti a combattere i crimini d’odio e la disinformazione indipendentemente dalle parti.

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