Scoperta vita su MarteC’è una novità sorprendente per gli amanti dello spazio e dell’astronomia. Il rover Curiosity, inviato dalla NASA, ha scoperto tramite i suoi sensori come un tempo su Marte ci fosse la vita.

Il robot, che ha la grandezza di una normale auto, che è arrivato sul “terreno” del Pianeta Rosso nel 2012, trovando una serie di crepe e fessure di fango. Quest’ultime sono in uno stato conservativo ottimale e indicano la possibilità che nel passato vi sia stata un’alternanza tra stagioni umide e stagioni secche.

I cicli meteorologici su Marte, simili a quelli terrestri, sono stati a lungo teorizzati e la cosa più sbalorditiva è che forse abbia aiutato la prosperazione della vita microbica. I ricercatori pensano che questi schemi esagonali sulla superficie del pianeta possano essere la prova tangibile di tale teoria.

C’è vita su Marte?

Il robot Curiosity ha in realtà scoperto le le crepe nel fango, la prima volta, nel 2021 dopo aver prelevato un campione di terreno da un luogo nominato Pontours. Sono stati trovati, inoltre, diversi minerali, in particolare alcune zone pare siano ricche di argilla, che di solito si forma grazie all’acqua, che solitamente si forma nell’acqua, e altre di solfati, che al contrario si formano quando l’acqua si prosciuga.

Le crepe segnalano che un tempo ci sono stati lunghi periodi di siccità più prevalenti, ma anche laghi e fiumi che si sono poi ritirati. Il fango, rompendosi, crea delle crepe a forma di T quando si asciuga, invece, quando si ammorbidisce prende la forma di una Y se esposto però periodicamente alla presenza d’acqua. Entrambe le crepe formano una sorta di schema esagonale conservatosi per anni e anni. Questa alternanza tra umido e secco sono essenziali per la formazione di polimeri: le molecole ritenute le radici chimiche della vita.

Queste crepe non sono il primo segno di un’antica vita su Marte, ma un’ulteriore conferma. Chissà quante altre cose ci sono da scoprire.

 

Articolo precedenteVodafone Fibra, le nuove promozioni del mese di Agosto sono eccezionali
Articolo successivoPostepay, l’alternativa della carta completamente a costo zero