Quando si utilizza uno smartphone, lo si sfrutta fino alla fine della sua carica residua. Alla fine della giornata poi lo si collega alla corrente elettrica per averlo pronto per il giorno successivo. Questa è una delle abitudini più comuni in assoluto per quanto riguarda l’utilizzo di un telefono cellulare, ma quali sono i rischi a cui gli utenti vanno incontro usando questo metodo?
Caricare il telefono di notte è in assoluto la cosa più comoda, anche se bisogna fare alcuni chiarimenti fondamentali. Tutti dovrebbero sapere che infatti uno smartphone ha un numero di cicli sia di carica che di scarica limitato. Questi vanno, in base al dispositivo, dai 300 ai 500, dopo i quali l’autonomia dello smartphone comincerà a ridursi.
Smartphone in carica di notte: ecco quali sono le indicazioni
Bisogna chiarire che tenere lo smartphone in carica di notte non è certamente un problema per i cicli della batteria. Questi infatti vanno scalati quando lo smartphone viene effettivamente utilizzato e non quando è in carica per un tempo prolungato.
Non ci sono controindicazioni nel ricaricare il proprio dispositivo di notte, se non stare attenti a dove lo si posiziona. Le temperature alte possono andare a danneggiare infatti ioni di litio all’interno della batteria, per cui sarà diverso tenere lo smartphone in carica di notte sul letto o sul comodino. Di certo la seconda soluzione è quella più indicata visto che si tratterà di un luogo tendenzialmente più freddo di un letto.
L’unico consiglio per evitare di danneggiare la batteria dello smartphone è quello di non lasciarlo spegnere al raggiungimento dello 0%. Mettetelo in carica intorno al 10% e sfruttate tutti i procedimenti di ricarica ottimizzata di cui i telefoni di ultima generazione godono.