La Cop 28 è la conferenza ONU sui cambiamenti climatici.
Essa è giunta al suo ventottesimo incontro, che avrà luogo a Dubai, tra Novembre e Dicembre 2023.
In seguito alla Cop 28 sono state mosse molte critiche e reclami per la nomina di Sultan Ahmed Al Jaber a presidente della conferenza sul clima.
Tale nomina è stata contestata in quanto Al Jaber, e’ amministratore delegato (CEO) del colosso petrolifero Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC).
Al di là del conflitto di interessi, sembra essere piuttosto ovvia la motivazione per cui la sua candidatura abbia suscitato non pochi dubbi.
A tal proposito più di 2000 organizzazioni ambientaliste hanno fatto richiesta per le dimissioni del deputato o almeno che il suo ruolo e il suo potere fossero limitati considerevolmente.
Ad unirsi a queste considerazioni sono stati anche oltre 100 deputati europei e americani che hanno proposto la rimozione di Al Jaber.
Cop 28, la risposta degli Emirati Arabi
Tuttavia, al fine di difendersi dagli attacchi e dalle critiche subite, ecco apparire sulle piattaforme social e in particolare su Twitter, profili di persone che sembrano, al contrario, estremamente favorevoli a queste nuove disposizioni per la Cop 28.
I profili in questione, sembrano appartenere a tutte donne giovani, belle e bionde, che non solo descrivono gli Emirati Arabi Uniti come un paese leader e in primo piano per i problemi legati ai cambiamenti climatici, ma elogiano anche la figura di Sultan Ahmed Al Jaber, come l’alleato ideale per la Cop 28.
Si tratta ovviamente di un esercito di account falsi.
A riconoscere la falsità di questi profili è stato Marc Owen Jones.
Jones esperto in disinformazione sui social media e Medio Oriente, che ha definito tale fenomeno Astoturfine.
Ovvero una propaganda tipica degli anni 80 che cerca di raggiungere maggiori consensi partendo dal basso.
Una grande quantità di questi account falsi sembra essere stata creata nel 2021.
Si presume si tratti del lavoro di una società di comunicazione strategica assunta per conto degli Emirati Arabi.
Ciò che preoccupa maggiormente, tuttavia non è solo la posizione che tali profili assumono nei confronti della Cop 28.
Essi spingono anche su altri argomenti, come gli scopi politici del paese, la tecnologia e altro ancora.
Non è un caso, che gli Emirati Arabi sono il secondo paese al mondo, subito dopo la Cina, ad aver raggiunto il maggior numero di account Twitter sospesi tra il 2018 e 2021.