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La Crisi dei Chip ha caratterizzato e compromesso la produzione tecnologica mondiale negli ultimi mesi. A causa della carenza di semiconduttori, era impossibile completare l’assemblaggio di smartphone, PC, elettrodomestici e perfino autovetture.

A causa del blocco della supply chain, molte aziende sono state costrette a chiudere le catene produttive a causa della scarsità di approvvigionamenti. Tuttavia, secondo un nuovo report redatto da fonti Sud Coreane, sembra che la Crisi dei Chip sia finalmente in fase di conclusione.

Può sembrare un approccio ottimistico alla situazione, ma a confermarlo sono le attività produttive presso i principali chipmaker coreani. Infatti, le fonderie di Samsung, DB Hitek, Key Foundry, Magnachip e SK Hynix System IC stanno riducendo le loro attività.

 

La Crisi dei Chip sembra superata ma il motivo è da ricercare nell’inflazione e nello frenata subita dal mercato tecnologico mondiale

Questo significa che il mercato si sta stabilizzando e non è più necessario lavorare a pieno regime per fronteggiare la domanda. Le ripercussioni positive di questa situazione si hanno soprattutto sulla supply chain che adesso può contare su forniture continue e stabili, non più ad intermittenza.

Ricordiamo che uno dei fattori chiave che ha dato il via alla Crisi dei Chip è stata certamente la pandemia. I vari lockdown in tutto il mondo hanno comportato, contemporaneamente, il calo della capacità produttivi e l’aumento della domanda di prodotti elettronici.

Questa situazione di squilibrio si è protratta per i mesi successivi, nonostante la produzione lavorasse alla massima capacità possibile per soddisfare la domanda. Tuttavia, il collo di bottiglia causato dalla carenza di semiconduttori ha portato alla paralisi in diversi settori.

Il report indica che attualmente, i chipmaker sud coreani stanno lavorando al 60-70% della capacità produttiva totale. Solo Samsung si conferma al di sopra di questa media, con una produzione che tocca l’80%.

Tuttavia, ad influire sulla conclusione della Crisi dei Chip ci ha pensato anche l’inflazione. Si tratta di un ulteriore fattore economico da non sottovalutare in quanto il potere di acquisto dei consumatori si è ridotto. Ne consegue che la domanda sta calando, così come l’esigenza di produrre nuovi device. Questo porta all’aumento dei beni invenduti nei magazzini delle aziende e al rallentamento della produzione.

 

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