PetrolioAnche se oggi si tende a dare tutta la colpa alla guerra, sarebbe potuto cambiare ugualmente qualcosa nell’assetto mondiale nell’approvvigionamento di combustibili. Di fatto, c’è ancora troppa poca consapevolezza del fatto che queste risorse sono in esaurimento, nonostante le continue lotte ambientaliste.

La domanda che si fanno tutti è: quando finirà il petrolio? E cosa succederà dopo? Le fonti rinnovabili stanno già provando a dare risposta a questa questione, ma non si è ancora certi se queste saranno capaci di colmare la domanda. Il petrolio è destinato a finire? Scopriamo maggiori dettagli di seguito.

 

Petrolio, quando ci abbandonerà definitivamente?

Il business del petrolio si espande e sembra praticamente non esaurirsi mai. Ma è proprio qui che nasce il primo errore: anche se il greggio rappresenta il fulcro di tutto ciò che sprigiona energia, le sue riserve potrebbero esaurirsi a breve. Sono inoltre tante le teorie, spesso in contrasto fra loro, che rispondono alla domanda posta all’inizio del paragrafo precedente.

Molti hanno provato a dare una risposta secca e quantomai definitiva a quest’ultima: il petrolio cesserà di esistere nel 2065. Ciononostante, è ancora troppo difficile dirlo con certezza, e proprio per questo motivo stanno entrando in gioco altre teorie. Una di queste è quella del geologo Marion King Hubbert, il quale afferma che l’esaurimento del petrolio sarebbe dovuto avvenire negli anni Settanta, dopo il tocco del massimo picco di produzione.

Ma, come abbiamo poi visto, così non è stato. A questa teoria si è contrapposta quella del picco della domanda, secondo cui non sarà il petrolio a esaurirsi ma diminuirà costantemente quest’ultima. Di fatto, il mondo ha risposto concretamente a ciò con il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi nel 2015, cercando di limitare i consumi delle fonti fossili.

Tuttavia, tra la fine degli anni Novanta e il 2018, le riserve di petrolio pare che siano aumentate in maniera esponenziale, soprattutto grazie a nuove tecniche estrattive del gregge perfezionate da poco tempo (come il fracking) e al bisogno di andare alla ricerca di nuovi territori per via delle crisi geopolitiche di portata internazionale.

Abbiamo petrolio a sufficienza?

Il petrolio che ci resta, secondo il rapporto tra le riserve effettive e la produzione, potrebbe bastare per altri 50 anni. Un periodo che sembra lungo ma che è in realtà altamente ristretto, ma che al contempo non prende in considerazione delle falde estrattive ancora da scoprire e investimenti mirati per migliorare le tecniche di estrazione.

Dunque, in definitiva, è praticamente impossibile fornire una risposta definitiva al quesito. Ciò che sta sicuramente provando a limitare i danni del riscaldamento globale sono le politiche climatiche, che dovrebbero portarci ad un abbandono definitivo e naturale del petrolio. Ad oggi, pare che non sarà la mancanza del petrolio a determinare la fine della cosiddetta “era fossile”.

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