Il Giappone sta sviluppando droni da combattimento

Il Ministero della Difesa giapponese ha rilasciato nuovi dettagli in merito ai piani per lo sviluppo di velivoli senza pilota che faranno da supporto alle truppe aeree con equipaggio.

In particolare, le Forze di autodifesa aerea giapponese vogliono aggiungere due velivoli alla sua: gregari senza pilota che volerebbero in formazione ricevendo comandi da un pilota in un caccia e un velivolo di difesa missilistica balistica (BMD) ad alta quota che utilizzerebbe sensori per tracciare le minacce missilistiche.

Il velivolo BMD dovrebbe entrare in servizio intorno al 2030, mentre il drone gregario senza pilota, che volerà davanti ai caccia, sarà sviluppato nei prossimi 15-20 anni. Una seconda versione del gregario sparerà munizioni e agirà come uno scudo, dirigendo le minacce in arrivo verso se stesso e lontano dal caccia con equipaggio.

Lo sviluppo di questi velivoli senza pilota è delineato in un rapporto dell’ufficio acquisti del ministero della Difesa giapponese, l’Agenzia per l’acquisizione, la tecnologia e la logistica (ATLA), che è stato fornito a Aviation Week.

Data la difficoltà di programmare un sistema autonomo che possa effettuare manovre aeree complicate, la maggior parte dei paesi si è concentrata su piattaforme terra-aria. Il Giappone, tuttavia, sembra essere più ottimista e spera che il velivolo senza pilota possa volare insieme al suo avanzato aereo da caccia stealth, l’F-3, che è attualmente in fase di sviluppo con una data di produzione prevista del 2027.

Gli F-3 giapponesi potrebbero essere aggiornati per controllare i gregari senza equipaggio, che eseguirebbero automaticamente le manovre con il caccia con equipaggio ricevendo comandi dal leader di volo. Secondo il rapporto, potranno attaccare gli obiettivi designati o cercare aree specifiche. I droni deciderebbero quindi autonomamente il modo migliore per eseguire gli ordini del pilota.

Ecco come funzionano

Sebbene la programmazione dei gregari senza pilota richiederà sistemi di intelligenza artificiale molto avanzati, c’è un grande vantaggio nell’avere un aereo senza pilota in un combattimento aereo: potrebbe eseguire manovre a cui un pilota umano non potrebbe mai resistere e avere riflessi che un pilota umano non potrebbe nemmeno sognare.

I droni potrebbero anche intercettare le minacce missilistiche in arrivo e neutralizzarle attraverso manovre, contromisure elettromagnetiche o, come ultimo risultato, con un impatto sul missile. Sacrificare il drone per proteggere il pilota sarebbe solo l’ultima risorsa considerando che i gregari senza pilota sono molto più costosi di un missile.

I gregari senza equipaggio sarebbero particolarmente utili per l’F-3, che è attualmente progettato per essere un caccia con un’elevata resistenza e armamenti pesanti a scapito della manovrabilità.

Un’altra possibilità è che il combattente con equipaggio resti indietro come hub principale mentre i gregari autonomi armati volano avanti per perseguire gli obiettivi.

FONTEpopularmechanics
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