Smartphone

L’Unione Europea sta conducendo una battaglia contro l’obsolescenza programmata. Nella giornata dell’annuncio in cui è stato raggiunto l’accordo per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti gli smartphone, tablet e fotocamere digitali, è arrivato anche quello riguardante lo stop al cambio cellulare ogni 3 anni.

La Commissione Europea presenterà una proposta dopo l’estate per arginare il problema dell’obsolescenza programmata dei dispositivi elettronici. Ad affermare ciò è stato Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, durante una conferenza stampa al Parlamento UE.

“Stiamo lavorando all’eco-design per prevenire l’obsolescenza programmata di smartphone e tablet. Alcune aziende vorrebbero che cambiassimo il nostro smartphone ogni tre anni, le comprendiamo, ma questo non è il punto di vista dei consumatori e nemmeno il nostro, in termini di rispetto dell’ambiente” ha dichiarato Breton.

Smartphone, guerra all’obsolescenza programmata e all’aumento di rifiuti elettronici

Le aziende produttrici di smartphone dovranno obbligatoriamente mettere al corrente i consumatori della durevolezza e riparabilità dei prodotti che vengono venduti, una decisione di cui si parlava da anni ma non è mai andata in porto.

I Verdi Europei, la scorsa estate, avevano lanciato una petizione per introdurre un indice di riparabilità degli smartphone, così da prevenire l’aumento di rifiuti elettronici.

Sarebbe un vero e proprio indicatore presente nell’etichetta dei dispositivi, il quale consente di conoscere ancor prima dell’acquisto se l’oggetto è riparabile in economia o meno (cosa che in Francia già avviene).

Le nuove misure contro l’obsolescenza programmata contrasterebbero una volta per tutte l’aumento esponenziale dei rifiuti elettronici, i quali impattano in maniera deleteria sull’ambiente. In Europa si differenzia meno del 40% di questi rifiuti, il resto trova posto nell’indifferenziato.

FONTECommissione Europea
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