Il mese di maggio sino a questo momento ha portato a grandi novità sul versante del Covid, compresa la cancellazione del Green Pass. Rispetto solo alla fine di aprile, in queste settimane la certificazione verde contro il virus non rappresenta più una necessità per i cittadini sia durante il tempo libero che durante le attività lavorative.

 

Green pass, le tappe per il suo progressivo addio

La timeline relativa al Green pass ja avito in una data chiave 1 maggio. Proprio in questa data, i cittadini hanno avuto la possibilità di mettere da parte la certificazione verde, salvo coloro che si trovano a viaggiare nei paesi UE e nei paesi che prevedono ancora restrizioni all’ingresso dei confini.

Il ritiro progressivo del Green Pass è iniziato già nel mese di aprile. Da qualche settimana, infatti, la certificazione verde non è stata più necessaria per entrare nei bar, nei ristoranti ed in altre attività commerciali all’aperto. Necessaria, invece, sino al 30 aprile la certificazione per bar, ristoranti ed attività commerciali al chiuso.

Gli italiani prima del 30 aprile dovevano avere il Green pass nella sua forma base, ossia quella in cui è previsto anche il tampone negativo, per partecipare alle attività lavorative. Previste, infatti, ancora le multe dal valore sino a 100 euro per coloro che non rispettavano l’obbligo di vaccino imposto per legge.

In Italia, intanto, sono ufficialmente partite le operazioni inerenti alla quarta dose del vaccino. Considerata l’evoluzione clinica della variante Omicron 2 in Italia ed in vista di altre possibili varianti, gli anziani possono ricevere il secondo booster già ad aprile.

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