Il mercato automobilistico italiano è iniziato male: a gennaio 2022, secondo i dati del Ministero dei Trasporti sono state immatricolate 107.814 auto con un calo del 19,7% rispetto allo stesso mese del 2021. Il gruppo Stellantis ha immatricolato a gennaio 38.593 auto, 26,7% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La quota è del 35,8% rispetto al 39,2% di un anno fa.
“L’eco dell’ottimo risultato raggiunto dal nostro Paese con la crescita del 6,5% del Pil nel 2021 è ancora vivo, ma il mercato delle auto non è messo bene”.
È il commento del Centro studi promotore che evidenzia il calo del 34,8% di gennaio sullo stesso mese del 2019, precedente la pandemia. “La gravità della situazione è evidenziata dal fatto che, se proiettiamo i dati dello scorso gennaio su tutto il 2022, otteniamo un volume di immatricolazioni, per tutto il 2022, di 1.198.000 vetture con un decremento del 17,8% su 2021”.
Un mercato instabile
Secondo il Centro Studi Promotor “l’attuale situazione del mercato dell’auto è assolutamente anomala, non solo perché ci riporterebbe agli anni ’60 del secolo scorso per livello di immatricolazioni, ma anche perché l’andamento del settore rischia di essere in netto contrasto con quello dell’economia”. Per il 2022, mentre, secondo Banca d’Italia, si prevede una crescita del PIL del 3,8%, il mercato dell’auto, se non si inverte la tendenza attuale, potrebbe registrare un calo del 17,8%.
Questi dati preoccupano anche il governo che promette di correre ai ripari. “Nonostante le difficoltà, sono ottimista che nelle prossime settimane insieme al Mef presenteremo proposte di incentivi al settore”, spiega il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nell’incontro del tavolo automobilistico al Mise con Confindustria, Anfia e le imprese della filiera. Giorgetti ha già chiesto al governo nelle scorse settimane (in particolare nella legge di bilancio e nel decreto sostegno ter) di attivare un sistema di incentivi per il settore in crisi anche a causa della transizione, sottolinea il Mise.