WhatsApp, l’app di messaggistica più utilizzata al mondo, ha effettuato una nuova stretta censioria: ha bloccato oltre 2 milioni di utenti in India nell’arco di un mese. Sono stati bloccati poiché gli utenti hanno inviato senza esserne autorizzati messaggi automatici o spam.

L’app di messaggistica aveva già dichiarato ad aprile l’imposizione di un limite alla condivisione di un messaggio identico attraverso la funzione inoltro. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

WhatsApp: bloccati altri 2 milioni di profili in India

Il numero di utenti bloccati è reso noto in un rapporto di conformità, dove le piattaforme digitali con più di cinque milioni di utenze sono tenute a pubblicare. WhatsApp ha fatto sapere di aver ricevuto 345 segnalazioni di reclami. Per scovare gli utenti non in regola WhatsApp ha utilizzato un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale che è in grado di analizzare il comportamento degli utenti senza leggere le conversazioni. 

Si tratta di una censura preventiva che si basa semplicemente sui meccanismi attuati dagli utenti. Non dobbiamo sorprenderci se l’app vuole tutelarsi visto che più di qualche volta ha subito critiche sulla disinformazione in India, paese che rispecchia uno dei principali mercati. Ovviamente WhatsApp non condivide del tutto il pensiero del governo indiano e proprio per questo lo ha citato in giudizio per uno dei requisiti, ovvero quello per cui le aziende dovrebbero individuare il primo che ha originato i messaggi. Il governo a sua volta ha dichiarato che tali richieste potevano essere presentate con reati più gravi.

Tuttavia l’app teme che questo possa porre fine alla tutela della privacy, in quanto richiederebbe di monitorare ogni messaggio da parte dell’azienda. Se ciò è affermato proprio dalla società forse quello stabilito dal governo indiano è qualcosa che supera davvero i limiti accettabili dalle regole prestabilite.

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