Le vaccinazioni viaggiano a ritmo spedito in tutta Italia. Sul suolo nazionale la media attuale delle immunizzazioni contro il Covid supera la quota delle 500mila inoculazioni al giorni. Il vaccino maggiormente in uso in Italia è quello Pfizer, dedicato trasversalmente ai fragili, agli anziani e alla popolazione più giovane.
Pfizer, gli effetti collaterali non sono dissimili a quelli AstraZeneca
Il vaccino di Pfizer continua ad essere anche il siero più popolare nell’opinione pubblica. Molti sondaggi demoscopici effettuati a campione tra la popolazione italiana hanno mostrato come il tasso di affidabilità del farmaco statunitense sia molto alto. Gli italiani, in linea di massima, preferiscono un possibile vaccino di Pfizer ad un possibile siero di AstraZeneca.
Nelle scorse settimane sono però emersi nuovi dati, relativi ai possibili effetti collaterali dei vaccini attualmente disponibili contro il Covid. Anche dalle pubblicazioni di EMA si può notare come, sia con Pfizer che con AstraZeneca, l’insorgenza di complicazioni e di eventi avversi è molto rara, se non anche infinitesimale.
Nonostante il basso rischio, però, anche con Pfizer sono state segnalate alcuni possibili episodi legati a trombosi. Nel Regno Unito, alcuni ricercatori (tra cui anche Pierpaolo Pellicori, accademico dell’Università di Glasgow) hanno segnalato tal genere di effetti collaterali anche con il vaccino americano. I numeri, come quelli di AstraZeneca, sono molto bassi.
Il vaccino Pfizer rappresenta una grande soluzione per contrastare la pandemia. Il siero, inoltre, proprio nelle ultime settimane si è rivelato efficace anche per contrastare le diverse varianti del Covid. Il farmaco funziona sia sulla variante inglese che sulla nuova varante indiana del virus.