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La Polizia Postale ha lanciato l’ennesimo allarme a causa di una grave truffa che si sta diffondendo ancora una volta tra le chat di WhatsApp. Sono in molti gli utenti ad essere già caduti vittima di questa trappola. L’obbiettivo di questi criminali è davvero pericoloso e ne va della privacy del povero malcapitato.

Purtroppo bisogna anche ammettere che l’app del Gruppo Facebook sta diventando sempre di più il luogo preferito dai cybercriminali. Occorre prestare più che la massima attenzione prima di interagire con messaggi che appaiono strani, ma sembrano essere inviati da uno dei propri contatto. Ecco i consigli per riconoscere questo raggiro ed evitarlo.

 

WhatsApp: grazie alla Polizia Postale ora conosciamo anche questa truffa

È stato ribattezzato “la truffa del codice a 6 cifre” il pericoloso raggiro che si sta diffondendo a macchia d’olio tra le chat di WhatsApp. A renderlo particolarmente letale è il fatto che il messaggio incriminato sembra proprio essere inviato da uno dei contatti presenti nella rubrica dell’utente.

Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo” è il contenuto che provoca, a chi ci casca, la clonazione del proprio account WhatsApp. Infatti, credendo che ad inviarlo fosse stato un amico, sono in molti gli utenti finiti in pasto a questi cybercriminali.

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È una catena, perché con l’account rubato, gli hacker possono inviare il messaggio a tutti i contatti del povero malcapitato. E così via fino a diffondere questa truffa all’inverosimile.

 

La Polizia Postale consiglia

Per non cadere vittima di questa truffa WhatsApp, ecco i 3 consigli riportati sul profilo Facebook ufficiale del Commissariato di PS online:

  • i codici che arrivano per sms sono strettamente personali e non vanno mai condivisi, anche se richiesti da un nostro contatto o da amici e/o familiari;
  • non bisogna mai cliccare su eventuali link presenti negli SMS;
  • è consigliabile attivare la c.d. “verifica in due passaggi” disponibile nell’area “Impostazioni-account” dell’App che ci permette di inserire un codice personale a sei cifre, che il sistema ci richiede al primo accesso e per tutte le operazioni di modifica che andremo a effettuare sul nostro profilo;
  • se siamo caduti nella frode è necessario avvisare subito i nostri contatti di quanto ci è capitato in modo che non diventino potenziali vittime della catena.
FONTEcontocorrenteonline
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