Che i vaccini contro il Covid-19 funzionano non c’è da stupirsi. Le sperimentazioni parlavano chiaro visto che si parlava di un’efficienza superiore al 90% per i due vaccini mRNA approvati anche in Europa. Il risultato lo si è già visto in Israele e nel Regno Unito, ma il dato degli Stati Uniti è sicuramente più interessante.
Si tratta il paese più avanti nella vaccinazione della popolazione, a livello assoluto e in parte anche percentuale. I dati che arrivano sono più importanti anche perché risultano tutt’ora il paese più colpito dal coronavirus e dalla malattia, il Covid-19. Il piano vaccinale sta seriamente avendo i suoi frutti.
Secondo i numeri ufficiali, sono solo 5.800 le persone contagiate anche dopo aver ricevuto il vaccino, un numero infimo considerati le quasi 200 milioni di dosi inoculate. Ancora più importante notare come ancora meno hanno sviluppato i sintomi più gravi del virus e solo, relativamente parlando, 74 sono morte.
Covid-19: l’efficacia dei vaccini non è in discussione
Sia Pfizer che Moderna hanno un’efficacia altissima, rispettivamente del 95% e del 94%. Questo implica che c’è una percentuale di persone che sviluppi comunque i sintomi del Covid-19, ma quelli che sono stati individuati ufficialmente sono solo i sopracitati 5.800. Tutto rientra nei dati statistici.
Un aspetto che viene spesso dimenticato dei vaccini è che non impediscono al virus di entrare nel corpo, ma semplicemente gli rendono più difficile la vita. In qualcuno il SARS-CoV-2 riuscirà comunque ad attaccare i tessuti, ma con il vaccino l’effetto nella maggior parte dei casi risulta molto più blando che senza. Per questo motivo tra l’altro anche una volta vaccino bisognerebbe continuare a portare la mascherina e a rispettare il distanziamento sociale, perché il rischio minimo c’è sempre.