Una misura per aiutare a rinnovare i propri appartamenti e consentire l’adeguamento a standard energetici più elevati: è questa l’iniziativa alla base del superbonus del 110% sulla ristrutturazione degli edifici adibiti ad uso domestico, che permetterà a moltissime famiglie di effettuare un restyling con il cappotto termico a costo zero.

Un’opportunità pressoché irripetibile e quindi da cogliere al volo, nonostante siano molti i documenti richiesti – 38 in media da inizio a fine lavori, 36 se si è proprietari della casa – per poter ottenere la cessione del credito.

In aggiunta, è altrettanto necessario presentare alcuni permessi al Comune per notificare l’inizio dei lavori con la Cila (comunicazione inizio lavori asseverata) e la Scia (segnalazione certificata di inizio attività), entrambi da consegnare laddove ci sia bisogno di demolire e ristrutturare il fabbricato. Documentazione che non va invece presentata nel caso in cui si dia fondo ad alcuni interventi previsti dal superbonus del 110% o nell’ambito della sostituzione degli infissi.

Bonus 110%, come muoversi con la documentazione

La lunga lista di documenti è qui di seguito riportata per aiutare gli utenti che vogliano cogliere questa occasione a districarsi nella burocrazia richiesta per procedere.

Anzitutto, il cittadino dovrà presentare alla banca:

  1. Il titolo di detenzione/possesso dell’immobile. Quindi se si tratta del:
    proprietario, nudo proprietario o titolare di un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione o superficie bisogna procurarsi il certificato rilasciato dai pubblici registri immobiliari;
    – detentore (locatari, comodatari) dell’immobile va prodotto:
    a. il contratto di locazione/comodato registrato;
    b. la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
    – familiare convivente del possessore/detentore bisogna consegnare:
    a. il certificato dell’anagrafe (per convivenza);
    b. il titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
    c. sempre la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
    – coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge:
    a. la documentazione attestante l’assegnazione;
    b. il titolo di possesso (certificato immobiliare);
    c. la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
    – convivente di fatto del possessore/detentore:
    a. il certificato dell’anagrafe (per convivenza);
    b. titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
    c. la dichiarazione di consenso da parte del proprietario;
    – futuro acquirente, con preliminare di vendita regolarmente registrato, immesso nel possesso dell’immobile:
    a. preliminare registrato da cui si evinca l’immissione in possesso (per esempio il contestuale comodato);
    b. la dichiarazione del consenso da parte del proprietario.
  2. La dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che le spese sostenute/da sostenere per i lavori agevolabili sono/saranno a proprio carico, quindi con assenza di eventuali contributi;
  3. La dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si dichiara che l’immobile non è detenuto nell’ambito di attività di impresa o di attività professionale (non applicabile a sisma ed ecobonus);
  4. Per soggetti diversi dai proprietari e titolari di altri diritti reali di godimento, documentazione attestante il possesso di reddito nell’anno in cui si sostengono le spese agevolabili come contratto di lavoro, busta paga mensile, pensione, fatture emesse, redditi di natura finanziaria (interessi attivi, conto titoli, conto deposito);
  5. Un’altra dichiarazione sostitutiva d’atto notorio con la quale si impegna a ottenere e produrre a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito di imposta come previsto dal decreto Rilancio;
  6. Il titolo abilitativo edilizio (se previsto) o l’autocertificazione inizio/fine lavori. Ad esempio, abilitazioni amministrative dalle quali si evince la tipologia dei lavori e la data di inizio dei lavori se previste dalla tipologia di intervento o, in assenza, autocertificazione che attesti la data di inizio e fine lavori.

Successivamente, bisognerà anche produrre:

Documenti necessari all’avvio

  1. Autodichiarazione del cliente che attesti se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni, specificando dettaglio (il requisito in verità era presente nella bozza del decreto Requisiti del ministero dello Sviluppo economico poi è stato tolto);
  2. visura catastale;
  3. Ape stato iniziale;
  4. analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi);
  5. relazione tecnica ai sensi della legge 10/91;
  6. dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;
  7. pratica edilizia;
  8. prospetti in dwg;
  9. preventivi e/o computi metrici;
  10. dati e trasmittanza serramenti sostituiti;
  11. documentazione fotografica intervento;
  12. certificazioni serramenti nuovi;
  13. dati e certificati nuovi oscuranti;
  14. schede tecniche materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;

Durante i lavori, dopo almeno il 30% di avanzamento:

  1. comunicazione inizio lavori;
  2. preventivi e/o computi metrici;
  3. fatture Sal e computi metrici quantità realizzate;
  4. documentazione fotografica e Sal;
  5. asseverazione modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo;
  6. scheda descrittiva dell’intervento;
  7. ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda;
  8. preventivi e/o computi metrici;

Infine, a fine lavori, bisognerà presentare:

  1. dichiarazione di fine lavori;
  2. Ape stato finale;
  3. fatture e computi metrici quantità realizzate;
  4. documentazione fotografica a fine lavori;
  5. asseverazione modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20
  6. segnalazione Certificata di agibilità;
  7. scheda descrittiva dell’intervento;
  8. ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda.

Per un totale di 36 documenti complessivi da consegnare.

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