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La armi a disposizione di Equitalia fino al 2019 consistevano soltanto nel reperire i dati dei conti correnti intestati ai cittadini con cartelle esattoriali pendenti, mentre da oggi le cose sono cambiate. Infatti, il Fisco potrà infatti prelevare direttamente il denaro dal conto corrente nel caso di morosità nei confronti di multe, bolli, contributi INPS e di tutte le tasse in generale.

Mentre le associazioni dei consumatori hanno già dissotterrato le asce di guerra, lo Stato assicura che il pignoramento avverrà secondo un preciso iter a cui la stessa Equitalia è tenuta a conformarsi. Si parte dalla solita notifica di pagamento, dalla quale il contribuente ha 60 giorni di tempo per presentarsi in un ufficio riscossioni e decidere di pagare l’intero importo o chiederne la rateizzazione.

Conto Corrente: Equitalia ha la possibilità di svuotare i conti correnti

Trascorso il tempo descritto, in assenza di decisioni dei contribuenti Equitalia può decidere di procedere al recupero coatto sul conto. Trattandosi però di una procedura già in vigore dal 2005 che consentiva ad Equitalia di operare allora come oggi, ci si chiede cosa cambierà rispetto al passato al cospetto di questa ferale notizia.

La soluzione al dilemma è semplice: Equitalia avrà la possibilità di accedere alle informazioni bancarie dei contribuenti in maniera più efficace e dettagliata per capire se avviare o meno la procedura di pignoramento. Un potere nuovo e allarmante che non deve attendere i tempi della magistratura, cosa che preoccupa le associazioni dei consumatori.

In realtà, l’Agenzia delle Entrate tiene a precisare che i pignoramenti continueranno ad essere utilizzati in situazioni estreme, limitati solo ai contribuenti che possiedono più di un conto corrente ampiamente sufficiente a coprire il contenzioso con il Fisco.

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