Le rimodulazioni telefoniche rappresentano quel sassolino nella scarpa che tutti vorrebbero togliersi definitivamente eppure non accade mai con successo. Nel corso del tempo sono stati diversi gli aumenti che Tim, Wind, Vodafone e 3 Italia hanno apportato alle loro offerte e, di conseguenza, sono numerose le volte che gli utenti hanno dovuto sottostare a queste modifiche o sono dovuti andare in cerca di nuovi piani ricaricabili per i propri dispositivi.
Trattandosi di modifiche contrattuali unilaterali, come sempre, la facoltà di rimanere e accettare i nuovi costi mensili ricade tutta sull’utente che, in totale libertà, può scegliere anche di recedere gratuitamente dal contratto. Ciononostante, l’esperienza insegna che molte volte rimanere e pagare un po’ più al mese risulta essere la scelta più comoda e meno impegnativa, ma il tutto cambia quando i rincari sono rappresentati da cifre esose o avvengono più spesso del dovuto.
Aumenti telefonia: anche a febbraio non mancheranno e interesseranno gli utenti TIM
A partire dal 27 febbraio 2020, molti contratti a consumo non più in catalogo appartenenti a TIM subiranno dei rincari mensili. sebbene la lista di quali offerte siano comprese in questa operazione non è ben chiara, il gestore nazionale sta già contattando i clienti interessati con una serie di SMS, i quali avvisano chiunque che a partire dal rinnovo successivo il costo del proprio abbonamento si vedrà aumentato di circa 1,99 euro in più.
Consigliamo, quindi, a chi ci legge di prestare molta è particolare attenzione ai messaggi ricevuti poiché in essi sarà possibile conosci anche il tempo limite entro cui agire nel caso di recesso anticipato dal contratto.