Bella gatta da pelare per Telecom, la società attiva in campo telefonico si è vista recapitare una multa salata da parte dell’antitrust che ha condotto un’indagine sulle attività della azienda italiana.

Un fulmine a ciel sereno da parte della AGCM

Il colosso made in Italy di telefonia ha subito così il giudizio del AGCM (Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato), che ha notificato due principali condotte scorrette da parte di Telecom in un’istruttoria eseguita a seguito di una segnalazione pervenuta da Iliad.

È stata proprio l’agenzia a rendere noto questo risultato dopo aver valutato alcune pratiche in essere di Telecom come “ingannevoli, poco chiare e scorrette“.

l’Antitrust ha riconosciuto alla azienda il reato di violazione dell’articolo 65 del Codice del Consumo, infatti in fase di adesione alle offerte di telefonia, Telecom ha preattivato  servizi aggiuntivi rispetto all’offerta principale, cosa che comporta un aggravio dei costi per il consumatore, al quale è stata negata la possibilità di visionare un preventivo ed esprimere il proprio favore.

Il secondo comportamento scorretto riguarda invece, offerte personalizzate di winback per i servizi di telefonia mobile, rivolte a target predeterminati, gli ex clienti.

Telecom avrebbe contattato i suoi obbiettivi tramite SMS o Call center, fornendo informazioni carenti, andando a descrivere unicamente i punti principali della offerta, ovvero volume di traffico e prezzo, trascurando volontariamente di specificare dettagli aggiuntivi inerenti possibili o necessari costi da sostenere per aderire all’offerta e/o eventuali vincoli contrattuali.

Secondo l’antitrust questo comportamento da parte di telecom avrebbe indotto il consumatore a prendere una decisione, di tipo commerciale, che in ordine con ciò presentato davanti ai suoi occhi, egli non avrebbe altrimenti preso.

Tutto questo è costato a Telecom all’incirca 4,8 milioni di euro, 2,52 milioni legati alla violazione dell’articolo 65 e 2,28 milioni legati al comportamento scorretto e ingannevole nei confronti dei consumatori.

L’istruttoria è stata avviata in data 20 febbraio 2019, con successiva attività di verifica avviata in data 26 febbraio nelle sedi presso Roma.

A far scattare l’azione delle autorità sono state numerose segnalazioni (circa 11) da parte dell’associazione consumatori Altroconsumo, che notava una certa poca chiarezza nell’esposizione delle offerte ai clienti, con scarsa tendenza a informare gli stessi di costi-extra da pagare, oltre che da Iliad, la quale ha presentato un’istanza per partecipare al procedimento, in seguito accolta.

 

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