Non solo auto: in Cina, alla Tsinghua University, un gruppo di ricercatori starebbe lavorando alla prima bicicletta a guida autonoma.

Un altro passo compiuto in direzione della smart mobility, un nuovo modello di mobilità in fase di sperimentazione in molte città d’Europa (e non solo). Anche in Italia: a Torino, infatti, verranno a breve avviati i test per il trasporto pubblico urbano a guida autonoma. A condurre la bicicletta a guida autonoma sarebbe l’Intelligenza Artificiale contenuta in un chip, il cui funzionamento è stato spiegato in un articolo pubblicato sul portale Nature.

Bici a guida autonoma, come funziona l’intelligenza artificiale a bordo

Grazie all’Intelligenza Artificiale, la bicicletta a guida autonoma sarebbe in grado di comprendere i comandi vocali, evitare gli ostacoli, stare in perfetto equilibro e individuare gli obiettivi. Tutto ciò, grazie alla messa a punto di una AI che è stata studiata dai ricercatori cinesi per essere quanto più simile possibile al cervello umano.

Tianjic, il chip all’interno del quale è stata installata l’Intelligenza Artificiale, permetterebbe addirittura di tracciare i percorsi più rapidi e sicuri per raggiungere una determinata meta e sarebbe in grado di mantenere l’assetto migliore in caso di terreno accidentato.

L’Intelligenza Artificiale a bordo della bici a guida autonoma deriva da due differenti tipi di approcci: il primo è radicato nella neuroscienza e tenta di ricostruire circuiti che imitino il cervello. L’altro è basato sull’informatica e utilizza le macchine per eseguire algoritmi di apprendimento automatico. Il chip Tianjic consiste dunque in una tecnologia ibrida che ospita sia algoritmi di apprendimento automatico che circuiti ispirati al cervello.

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