Negli ultimi anni, il settore della telefonia e delle reti ha compiuto numerosi passi in avanti, e si prepara adesso ad accogliere le tecnologie di quinta generazione, il cui debutto è previsto entro i prossimi due anni. Ma è proprio mentre l’Europa si prepara al lancio ufficiale delle reti 5G, che si è costretti a fare un passo indietro, nella direzione della tutela e della salvaguardia dei cittadini, soprattutto in ambienti online. Alcuni ricercatori americani hanno infatti evidenziato delle falle nei protocolli di sicurezza del 4G, il che avrebbe messo in pericolo la privacy – e non solo – di tutti i clienti dei principali operatori telefonici Vodafone, Tim, Wind 3 e Iliad.

4G di Vodafone, TIM, Wind 3 e Iliad: clienti in pericolo

Le azioni che, quotidianamente, vengono compiute mediante l’utilizzo della rete e dello smartphone sono tante e diverse. E’ soprattutto quando si è fuori casa che si chatta, si naviga in rete e si accede ai social network appoggiandosi alla connessione 4G che viene fornita dal proprio gestore telefonico. E sarebbero proprio i clienti di Vodafone, Tim, Wind 3 e Iliad che usufruiscono della rete dati 4G di questi operatori ad essere spiati, purtroppo, a loro insaputa. Tutto ciò è dovuto alla falla presente nei protocolli di trasmissione e sicurezza del 4G attraverso cui i malintenzionati potrebbero risalire a diverse ed importanti informazioni riguardando la persona vittima di questa crepa. Gli hacker potrebbero, infatti, in questo modo risalire alla posizione geografica della persona, rubare dati sensibili, tra cui anche le credenziali bancarie e spiare tutto ciò che viene effettuato sullo smartphone, dunque anche conversazioni e chiamate. Tra l’altro, gli hacker potrebbero addirittura servirsi dei dati raccolti ed utilizzarli a propria insaputa, o clonare il numero telefonico ed utilizzarlo per effettuare chiamate ed inviare messaggi, e nel peggiore dei casi commettere dei reati. Purtroppo, anche se il danno sembra – e di fatto è – davvero grave, occorre comunque dire che gli operatori telefonici in sé non possono rimediare al problema, ma quantomeno mettere in luce il problema e spingere chi è di competenza a cercare di risolverlo.

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