La fatturazione mensile ritorna nelle tariffe telefoniche grazie all’intervento del Governo e all’adattamento dei Gestori telefonici. Stanchi di pagare bollette ogni 28 giorni e di arrivare a fine anno con 13 rinnovi anziché 12? Da quest’anno questo sarà solo un incubo passato. Ciò è possibile grazie alla Legge n.172 del 4 dicembre che obbliga i gestori ad attuare tariffe con rinnovi mensili e non più ogni 28 giorni.
Wind si attiva per primo, con offerte di telefonia fissa e per alcuni abbonamenti mensili (tra i più noti: All Inclusive SILVER, All Inclusive GOLD, All Inclusive Unlimited FULL EDTION e UNLIMITED PREMIUM) l’introduzione di un’agevolazione: esse potranno godere di un piccolo risarcimento attraverso l’aumento mensile del 10% delle soglie a disposizione.
A ruota seguono Vodafone e TIM che presentano nuovi abbonamenti dal canone mensile come Tim 10 SuperGo e adattano le vecchie promozioni alle nuove regole.
È possibile richiedere il rimborso?
La risposta è sì ma solo in alcuni casi. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha affermato che le compagnie hanno tempo fino al 4 aprile 2018 per tornare alla bolletta mensile. In caso di violazione della norma, sono previsti rimborsi di 50 euro in favore del consumatore.
Nonostante questo, “Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, ha verificato la persistenza sul mercato di offerte di servizi di telefonia fissa o convergenti con cadenza di fatturazione 28 giorni, ed ha conseguentemente deciso di avviare nuovi procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori responsabili della reiterata violazione della delibera n. 121/17/CONS”, come riportato sul loro sito. “L’Autorità ha altresì deliberato l’adozione di provvedimenti di diffida nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Sky che non hanno rispettato le prescrizioni in materia di chiarezza, trasparenza e completezza delle informative rese agli utenti, per quanto concerne, in particolare, la precisa indicazione del prezzo di rinnovo delle offerte a fronte di modifiche contrattuali nella fase di ritorno alla cadenza mensile della fatturazione dei servizi di comunicazione elettronica. Al riguardo, l’Agcom ha inoltre sottolineato l’esigenza di chiarire che eventuali modifiche dei suddetti costi sono conseguenza esclusivamente di scelte degli operatori e non del ripristino della fatturazione su base mensile.”
Si aspettano, quindi, ulteriore novità.