I meno lungimiranti avranno pensato che ormai le criptovalute fossero entrate in una spirale discendenti rispetto al loro valore. Usando come esempio gli ormai arcinoti Bitcoin, era lecito pensarlo. Dal valore record di quasi 20.000 dollari di meta dicembre si è passati ai 6.000 di inizio febbraio per ritornare poi sopra gli 11.000. Alcuni continuano ad affermare che entro la fine dell’anno la moneta arriverà a valere oltre 100.000 dollari a token. Una cosa però è certa, la cosa potrebbe sfuggire di mano a molte persone.
Il congresso americano contro le criptovalute
Tra i vari problemi legati a questo mondo, uno di quelli che preoccupa di più è il grosso pericolo di speculazioni e per questo il governo americano vorrebbe rendere più difficile alle persone impegnarsi in questo commercio. Qualcuno ha voluto usare come esempio il giovedì nero del 1929, per lo meno come comportamento delle singole persone. I consumatori stanno mettendo un sacco di soldi in beni che dovrebbero aumentare di valore, ma che non hanno alcun sostegno o meccanismo di sicurezza. Se poi vogliamo aggiungere i continui cyber attacchi la situazione risulta ancora più instabile.
Ci sono stati molti aumenti di valore e di cadute massicce, Bitcoin più di tutte le altre, e per questo non esiste nessuna salvaguardia. In meno di 2 mesi sono stati bruciati più di 200 miliardi di valore di mercato, e qualcuno dei soldi li ha ovviamente persi. Il congresso è preoccupato che le persone possano rischiare più di quanto non siano a conoscenza. Per questo motivo nelle prossime settimane saranno tenute delle sedute dal sottocomitato dei servizi finanziari della Camera sui mercati capitali. Finora, una delle decisioni più importanti prese in merito è la repressione delle offerte di monete iniziali da parte della SEC per tentare di prevenire le frodi e il finanziamento di organizzazioni malevoli.
Tenendo conto del fatto che blockchain è potenzialmente un’innovazione che va oltre alle mere monete virtuali, un senatore ha detto: “L’obiettivo qui è avere regole della strada che proteggano i consumatori senza tentare di distruggere l’innovazione.”