Facebook in alcuni paesi si piega alla censura

Con gli anni il numero di persone che utilizza i social media per condividere post e messaggi che suggeriscono in maniera più o meno  esplicita  intenzioni suicide è aumentato vertiginosamente. In certi casi la visibilità di questi messaggi riesce a salvare la vita della  persona che li ha postati, ma il più delle volte il grido di aiuto viene raccolto quando è già troppo tardi.

Facebook prevede di aggiornare il suo kit di strumenti per  la prevenzione delle intenzioni suicide che traspaiono sui social con  un aumento delle risorse, e con il supporto di  altre realtà attive nel campo della prevenzione dei suicidi come Forefront, Now Matters Now, il National Suicide Prevention Lifeline e Save.org, introducendo una nuova funzionalità che dovrebbe servire a lanciare un salvagente a chi si affida ai social network per comunicare il proprio disagio.

Alla fine del 2011, il gigante dei social media ha lanciato un’iniziativa per gli utenti che hanno espresso pensieri suicidi che consentisse agli utenti di segnalare post ritenuti “a rischio” con la collaborazione dell’associazione Samaritans; ma si trattava di un sistema che non coinvolgeva direttamente il soggetto interessato.  Facebook adesso inaugura una funzionalità che prevede un’interazione diretta con l’utente e la possibilità di collegarsi direttamente con un consulente di supporto via chat di Facebook.

Il social network sta apportando più risorse, consigli, e sostegno alle persone che lottano con i pensieri suicidi.

Come Funziona il tool ?

Hai notato che un tuo contatto di facebook ultimamente riempie la propria bacheca con post preoccupanti, potresti contattarlo direttamente ma hai paura di poter peggiorare soltanto le cose; perciò decidi di segnalare la cosa a Facebook. Da qui in poi,  il social network sottopone i posti segnalati ai partner dell’iniziativa e decide se prendere contatto con l’utente in questione. Da qui la vicenda si fa complessa.

La prossima volta che l’amico o il familiare in difficoltà accede al sito, tuttavia, continuerà a vedere una notifica da Facebook, che lo spingerà a  contattare un amico, a mettersi in contatto con degli esperti. Facebook fornirà inoltre agli amici anche suggerimenti e consigli su come lavorare con i loro sentimenti per supportare la persona in difficoltà e fargli  superare specifiche difficoltà psicologiche.

“Tutte queste risorse sono state create in collaborazione con i nostri partner clinici e accademici”, ha detto Boyle e Staubli.

Le nuove caratteristiche sono disponibili anche per la persona che ha  caricato il post inquietante: con la possibilità di chiamare o effettuare un messaggio all’amico, o raggiungere un tutor professionista in una hotline dedicata per il supporto.

Queste nuove funzioni sono state rilasciate per gli utenti Facebook degli Stati Uniti; la società sta lavorando anche per migliorare gli strumenti al di fuori del paese, per estenderli anche nel resto del mondo.

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