touchscreen
Se vi state chiedendo quale sia la feature più importante che abbia mai caratterizzato il mondo della tecnologia, beh, è il Touchscreen, ma molti non sanno che il touch come lo conosciamo noi è stato brevettato da un Italiano, vediamo i dettagli!

Si chiama Federico Faggin, ed è un fisico toscano, negli anni ’70 ha pensato bene di iniziare a progettare una sorta di dispositivo (un chip) che permettesse di tracciare, rilevare e permettere di usare le dita (ma non solo) su qualsiasi tipo di supporto, o meglio, considerando la tecnologia di quegli anni, quasi tutti i supporti.
Che cosa consentiva di fare questo dispositivo?
Beh, la cosa vi sarà davvero molto familiare, in pratica permetteva di rilevare il tocco delle nostre dita e tracciarne il movimento (gesture vi dice nulla?), l’idea di base era davvero banale, disegnare una X sullo schermo per far si che la finestra si chiudesse, sembrerebbe una banalità, ma è proprio da questo che è scaturito il touchscreen come lo conosciamo, ovviamente, non appena nel 199, dopo anni di duro lavoro e perfezionamenti, rilasciò un brevetto in grado di cambiare per sempre il mondo della tecnologia, attirò ovviamente l’interesse di tutti i big che vi erano in quegli anni, tra cui appunto, Steve Jobs.
Ovviamente Faggin emigrò negli USA, per avvicinarsi di più a quei big che tanto desideravano le sue idee, ed è qui che vi fu l’incontro con Steve, al quale semplicemente voltò le spalle, come mai? Semplice, come ha dichiarato in una intervista, qualche giorno fa durante l’evento “Adriano Olivetti Day”, Steve considerava la sua idea banale, un’idea che non avrebbe avuto tanto futuro insomma, e voleva ovviamente sborsare una cifra davvero irrisoria considerando che si trattasse della scoperta più innovativa dopo il primo sistema operativo con interfaccia grafica, e ovviamente voleva anche l’esclusiva sulla stessa, strano no?
Il buon Faggin, astuto, ovviamente declinò l’offerta, in quanto nella sua intervista dichiara che trattare con il founter di Apple era davvero impossibile, voleva l’esclusiva e ovviamente, pretendeva prezzi bassissimi, e così, fondò la sua azienda, Synaptics con sede nella Silicon Valley e continuò a perfezionare le sue idee, ovviamente, continuò a perfezionare anche il suo Touchpad, cercando di migliorarne l’efficienza, la precisione, cercando ovviamente di montarlo su supporti di vario materiale, plastica, vetro, ferro, cercando di inserire il riconoscimento di più dita, le gesture e molto altro, insomma, esattamente come il touchpad che conosciamo oggi.
I suoi brevetti ovviamente iniziarono a circolare, su produttori che ovviamente proponevano un prezzo adeguato, e fu così, che colossi quali Samsung, lo adottarono nei primissimi devices Android, insomma, la rivoluzione era iniziata, forse con qualche annetto di ritardo, considerando che i primi touchpad arrivarono sui portatili, ma era comunque un’idea, destinata a fare come si suol dire “il botto”.

Insomma, chi l’avrebbe mai detto che forse l’invenzione più sensazionale degli ultimi 20 anni, sia stata fatta da un nostro compatriota? Il segno che l’Italia ha davvero molto da offrire, molto più di tantissimi altri paesi, il problema? Beh, non ci sono le condizioni adatte per avviare rivoluzioni come quelle di Faggin a casa nostra!
Voi cosa ne pensate?

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