Se avete guardato almeno una volta il programma Top Gear, il nome Richard Hammond non vi suonerà nuovo. Il noto giornalista esperto in auto ha espresso il suo parere verso il processo di elettrificazione mondiale che sta avvenendo nei veicoli. A suo parere, per quanto le aziende lavorino e ci sia sempre più interesse in questa tipologia di vetture sostenibili, la transizione va ancora troppo a rilento.
La visione del futuro delle auto per Hammond differisce da molti altri esperti. Nonostante l’importanza delle auto elettriche nell’avvenire, per il giornalista i motori a combustione interna continueranno ad essere predominanti per ancora parecchi anni. La causa potrebbe essere dovuta alla mancanza di disponibilità di materie ed aree necessarie alla produzione delle batterie. Il fatto poi che il maggior detentore di materiale è la Cina, di certo non aiuta.
Il futuro potrebbe essere nelle auto a combustibile sintetico?
Secondo Hammond, la soluzione potrebbe essere puntare sui combustibili sintetici. Gli e-fuel potrebbero essere una valida alternativa per la riduzione delle emissioni delle auto. Anche se l’Europa ha in piano di vietare la vendita di vetture a combustione interna entro 11 anni, il giornalista sostiene che l’e-fuel potrebbe invece accelerare la diffusione di veicoli sostenibili e migliorare prima dei piani attuali la qualità dell’aria.
Hammond crede che molti automobilisti non siano adeguatamente informati sulle opzioni a cui possono accedere quando acquistano un auto. Per il giornalista c’è bisogno di un migliore accesso alle informazioni ed una migliore imparzialità, dando all’acquirente la possibilità di scelta personale. Hammond ha ance suggerito che un modo per migliorare la conoscenza sulle alternative potrebbe essere quello di creare un nuovo programma TV dedicato proprio alla mobilità sostenibile e all’educazione degli automobilisti sulle differenti tecnologie esistenti ed i loro impatti sull’ambiente.
La preoccupazione del giornalista è che le persone possano magari seguire i consigli di altri e non scegliere un’auto che soddisfi le proprie esigenze proprio a causa della poca conoscenza del settore. Come ormai veterano dei programmi televisivi a sfondo automobilistico, la sua proposta di educazione alla sostenibilità potrebbe effettivamente portare a dei risultati positivi. Se dovesse riuscire ad avere l’attenzione del pubblico, l’interesse e consapevolezza riguardo alla transizione verso una mobilità più green riuscirebbe a crescere?