Huawei lancia un piano per sviluppare chip avanzati autonomamente

La Huawei sta affrontando un duro periodo dovuto ad una serie di problematiche dovute alle tensioni geopolitiche tra Cina e Stati Uniti. Le maggiori difficoltà sono legate restrizioni commerciali per accedere alle tecnologie avanzate necessarie alla produzione di chip. Proprio per cercare di superare questa difficile situazione, l’azienda ha ideato un nuovo piano che prevede lo sviluppo autonomo delle attrezzature per la produzione di chip. La società cambia così la propria strategia, aggiungendo alla fase di progettazione anche la produzione.

Da alcuni rumor, pare che la Huawei stia costruendo un grande centro di ricerca e sviluppo vicino a Shanghai. Il suo obiettivo è quello di di creare strumenti per la produzione di chip in grado di competere con quelli dei principali produttori fuori Cina. Questa struttura sarà dedicata allo sviluppo di macchine litografiche, basilari per la fabbricazione di chip su nodi avanguardistici.

Huawei diventa anche produttore di chip

La decisione di Huawei di investire nel nuovo centro di ricerca e sviluppo non soltanto riflette il suo impegno nell’innovazione, ma mostra il desiderio crescente di autosufficienza. Tramite un investimento di circa 12 miliardi di yuan su un’area larga quanto 224 campi da calcio, la struttura ospiterà oltre 35.000 dipendenti. La società sta reclutando, inoltre, i migliori talenti nel settore, offrendo loro contratti molto allettanti. Le assunzioni hanno come obiettivo l’attrarre ingegneri esperti nello sviluppo degli strumenti per la produzione.

Attraverso la collaborazione con il produttore di chip SMIC e grazie all’investimento delle proprie risorse in fabbriche situate in diverse città cinesi, la Huawei sta acquisendo sempre più forza. L’azienda sta pian piano costruendo il suo ruolo di produttore nell’industria dei semiconduttori. Gli investimenti di Huawei nei fornitori locali di materiali evidenziano il suo approccio proattivo alla costruzione di una catena di fornitura resistente. Se tutto ciò di cui ha bisogno è già presente in Cina, investendo anche in tecnologie alternative, l’azienda potrebbe riuscire effettivamente ad evitare qualunque rischio di interruzione di produzione a causa delle limitazioni imposte da altri Paesi.

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