Esiste un luogo oscuro di Google che pochi conoscono, un cimitero di servizi che negli anni hanno visto la morte. L’azienda nel tempo ha chiuso numerosi funzioni e continua con il suo ruolo di tristo mietitore annunciando la dipartita della VPN di Google One, l’opzione creata nel 2020 per dare agli utenti un maggior livello di protezione durante la navigazione.
Perché Google ha preso tale decisione? Il motivo è molto semplice: il servizio non veniva utilizzato molto dagli utenti. La VPN di Google One, inizialmente proposta a $9,99 al mese e poi ridotta a soli $1,99, fu presentata come strumento per la protezione dei dati durante l’esplorazione del web. Secondo le dichiarazioni della stessa azienda, evidente anche nella diminuzione drastica del costo, la sua adozione è stata parecchio limitata. La chiusura, quindi, era inevitabile.
Il cimitero Google di funzioni e servizi
La VPN era presente anche nel nostro Paese, con un costo di 9,99 Euro al mese o 99,99 Euro all’anno. Nonostante il tentativo di globalizzazione del servizio, pare che i numeri non siano stati esattamente quelli sperati.
Per quanto il servizio fosse poco usato, l’annuncio di Google ha comunque generato preoccupazione nella gestione da parte dell’azienda della distribuzione di funzionalità, soprattutto trattandosi di qualcosa di importante. Anche se la protezione dei dati personali è sempre più importante a causa delle numerose truffe e attacchi hacker, la VPN di Google One non è stata abbastanza convincente da poter continuare ad esistere. La società ha deciso di chiudere il servizio anche per potersi concentrare su altre funzioni e sul supporto delle opzioni più richieste.
Non è la prima volta che Google si trova costretta a chiudere un servizio. L’azienda ha abbandonato numerosi prodotti e servizi, alcuni dei quali molto più conosciuti della VPN. In occasione di un passato Halloween, ha letteralmente creato un “cimitero”, diventato poi un simbolo di come il mondo digitale sia difficile e mutevole. Ciò vuol dire che continueranno a nascere funzionalità ed altre verranno ancora “uccise” da Google, questa è la dura realtà.