la mobilità sostenibile ancora non riesce a convincere tutti
la mobilità sostenibile ancora non riesce a convincere tutti

In un recente studio presentato da Stellantis, si è potuto notare come la generazione dei Millennials mostra una crescente propensione ad abbandonare l’auto privata in favore di alternative di trasporto più sostenibili. Questa nuova tendenza, che va a braccetto con la sempre più diffusa mobilità elettrica, sta ridefinendo le dinamiche del settore dei trasporti e le abitudini dei consumatori.

 

Un altro tipo di mobilità

Durante il secondo Forum annuale sulla Libertà di Mobilità, Stellantis ha condiviso i risultati di uno studio condotto da YouGov a gennaio di quest’anno in cinque paesi, tra cui Brasile, Francia, India, Marocco e Stati Uniti, coinvolgendo più di 5.000 partecipanti adulti.

Secondo i dati emersi, ben il 25% dei partecipanti totali manifesta un certo scetticismo nei confronti delle modalità di trasporto ecologiche, con una percentuale che sale di molto quando si parla della zona rurale degli Stati Uniti. Nonostante questo, il 75% trova comunque positiva la transizione verso soluzioni di trasporto più sostenibili, nonostante siano in pochi ad aver già effettuato realmente questo tipo di cambiamento. L’acquisto di veicoli elettrici o l’utilizzo esclusivo dei mezzi pubblici rimane infatti ancora un obiettivo lontano.

Un dato rilevante è che il 60% dei partecipanti è disposto ad abbandonare l’auto privata, con una maggiore propensione osservata in paesi come India, Brasile e Marocco. Ma nei mercati più sviluppati, questa predisposizione scende ed è inferiore al 50%, soprattutto nelle già citate zone rurali degli Stati Uniti.

 

I Millennials e la generazione green

Tra le diverse generazioni, i Millennials si distinguono per la loro maggior propensione a rinunciare all’auto privata, con il 67% favorevole. Al contrario, la generazione Z registra una percentuale più bassa, pari al 47%. Insomma, per quanto gli sforzi siano molti la soluzione per una mobilità più sostenibile sembra essere ancora lontana, soprattutto in alcune aree del nostro pianeta. Speriamo, tuttavia, che le future generazioni possano acquisire il buon senso che è mancato a quelle precedenti e pensare al bene globale prima di quello proprio.

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