Deepfake nelle Serie TV: una controversa rivoluzione tecnologica

L’universo cinematografico con il tempo ha subito una trasformazione epocale grazie all’introduzione del deepfake. Questa tecnologia, basata sull’intelligenza artificiale, ha aperto nuove porte nel cinema e nelle serie TV, suscitando entusiasmo ma anche timori riguardo le sue implicazioni etiche e sociali.

Il deepfake ha dimostrato un potenziale straordinario. Con esso, gli studios possono creare scene altrimenti impossibili, resuscitare personaggi storici digitalmente e persino modificare l’aspetto degli attori senza la necessità di riprese aggiuntive. Un esempio ormai storico è quello di Fast And Furiuos  dopo la morte di Paul Walker. C’è però un lato opposto dell’uso del deepfake. Questa tecnologia solleva interrogativi cruciali riguardo la potenziale manipolazione dell’immagine e l’autenticità delle rappresentazioni.

Netflix entra nel mondo del Deepfake con una nuova serie TV

Un esempio recente di utilizzo del deepfake si è visto nel dramma originale Netflix “A Killer Paradox“. Qui, il volto infantile dell’attore Son Suk-ku è stato ricreato con una sorprendente somiglianza all’attore adulto grazie a questa tecnica. Il regista Lee Chang-hee ha spiegato che, nonostante le risorse necessarie, questa scelta è stata fatta per garantire coerenza e realismo nella rappresentazione del passato dei personaggi. Tuttavia, l’utilizzo della tecnologia continua a far porre interrogativi riguardanti l’accuratezza storica e l’integrità delle rappresentazioni.

Un altro esempio di potenziale utilizzo del deepfake nel cinema è stato annunciato dal regista polacco Patryk Vega, che intende utilizzare questa tecnologia per un film su Vladimir Putin. Questo progetto solleva ulteriori questioni riguardo la raffigurazione di figure pubbliche. Nasce quindi l’esigenza fondamentale che spinge gli studios ad essere trasparenti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale e che il pubblico sviluppi competenze per riconoscere i deepfake e valutarne l’autenticità.

L’impiego del deepfake potrebbe anche rivoluzionare il lavoro dei doppiatori, consentendo di “riscrivere” scene in diverse lingue senza compromettere la qualità della narrazione. Tale aspetto potrebbe portare a una maggiore accessibilità e diversità nei contenuti cinematografici e televisivi.

L’utilizzo del deepfake è quindi positivo o negativo? Diciamo che rappresenta una doppia spada nel mondo dell’intrattenimento. Da un lato offre incredibili opportunità creative, ma dall’altro innalza una serie preoccupazioni riguardo alla manipolazione dell’immagine e alla veridicità di ciò che guardiamo.

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