In Europa record di energia prodotta con la fusione nucleare Il recente exploit raggiunto dal reattore sperimentale JET (Joint European Torus) presso Oxford, Regno Unito, segna un nuovo primato europeo nella produzione di energia tramite fusione nucleare. Gestito dal consorzio EUROfusion, il JET ha generato 69 megajoule (milioni di joule) di energia per 5 secondi attraverso la fusione nucleare di soli 0,2 milligrammi di una miscela di deuterio e trizio, due isotopi dell’idrogeno. Questo risultato, superiore al precedente record di 59 megajoule stabilito dallo stesso impianto a febbraio 2022, è considerato una pietra miliare nell’avanzamento della scienza e dell’ingegneria della fusione.

Per comprendere appieno l’importanza della fusione nucleare è essenziale esaminare le basi di questa tecnologia e il suo potenziale impatto. Attualmente, l’energia è principalmente prodotta attraverso la fissione nucleare, un processo che comporta la divisione di nuclei atomici pesanti e radioattivi per generare energia. La fusione nucleare, al contrario, coinvolge la fusione di nuclei atomici leggeri per formarne di più pesanti, generando così energia. Questo processo offre vantaggi significativi, tra cui una maggiore efficienza energetica, la produzione di energia pulita senza l’uso di combustibili radioattivi e la riduzione del rischio di reazioni a catena.

Il record raggiunto dalla fusione nucleare

La realizzazione pratica della fusione nucleare è estremamente complessa e richiede temperature estremamente elevate per vincere la repulsione elettrostatica tra i nuclei atomici. Gli impianti a fusione, come il JET, utilizzano reattori tokamak, che confinano il plasma, uno stato di materia in cui gli atomi sono ionizzati, tramite campi magnetici. Il plasma, composto da una miscela di deuterio e trizio, è riscaldato a temperature estreme per avviare le reazioni di fusione nucleare.

Nonostante i progressi compiuti, il JET si avvia alla conclusione della sua vita operativa, con l’attenzione che si sposta verso progetti come ITER. L’ITER, anch’esso un reattore tokamak, rappresenta il prossimo passo significativo nell’avanzamento della fusione nucleare, con l’obiettivo di diventare il più grande progetto al mondo in questo ambito. Utilizzando il knowhow acquisito da impianti come il JET, ITER mira a superare le sfide tecniche per diventare un reattore operativo in grado di produrre e distribuire energia a scopi civili.

Nonostante questo notevole progresso, la strada verso la realizzazione di centrali nucleari a fusione rimane ancora lunga e costellata di sfide significative. Il JET, pur essendo un impianto dimostrativo, non è ancora in grado di ottenere più energia dalla fusione nucleare di quanto ne consumi per innescare le reazioni stesse, mantenendo così un bilancio energetico negativo. Pertanto, è necessario testare questa tecnologia in impianti non dimostrativi di prossima generazione, come il progetto ITER in Francia.

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