Gli oggetti celesti più affascinanti che la fisica e l’astronomia cercano di studiare e spiegare sono senza alcun dubbio i buchi neri, questi corpi dalle masse gigantesche infatti custodiscono i segreti dell’Universo dietro il loro orizzonte degli eventi, all’interno del quale si cela la singolarità spazio temporale dove le leggi della fisica perdono di significato e la deformazione dello spazio tempo è massima.

Ovviamente di buchi neri il cosmo ne è pieno e sono tra i corpi più antichi che possano esistere dal momento che sono lo stato finale di stelle giganti che hanno cessato la loro esistenza nucleare, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno appena ridefinito il record per il buco nero più vecchio dell’Universo, hanno infatti individuato un colosso nato “appena” 400 milioni di anni dopo l’Universo.

 

Il più antico

Si tratta del buco nero più antico conosciuto attualmente nell’Universo ed ha un’età stimata di circa 13 miliardi di anni, si trova all’interno della galassia GN-z11 ed è ancora in attesa di ricevere un nome.

Si tratta di una scoperta del tutto casuale dal momento che gli astronomi stavano usando il JWST per altre rilevazioni e hanno notato l’interazione gravitazionale tra il centro della galassia GN-z11 e il buco nero che di conseguenza sarà sicuramente supermassiccio.

A spiegare le grandi dimensioni del buco nero sta una teoria secondo la quale i buchi neri primordiale, sebbene non avessero a disposizione corpi celesti per accrescere la loro massa, abbiano potuto divorare enormi moli di gas presenti nell’Universo giovane prima che si aggregassero a formare stelle e pianeti.

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