Starlink arriva in Italia? Ci sono degli ostacoliElon Musk, il noto imprenditore e fondatore di SpaceX, Tesla e X, ha avviato una serie di incontri e trattative con il governo italiano e gli operatori delle telecomunicazioni. Lo scopo è quello di implementare le attività di Starlink in Italia. I rappresentanti italiani della divisione satellitare di SpaceX hanno intensificato i contatti con la presidenza del Consiglio, il Dipartimento per la trasformazione digitale e il ministero delle Imprese e del made in Italy. L’obiettivo principale di queste discussioni è valutare la possibilità di partecipare ai progetti nazionali per la diffusione della banda ultralarga attraverso i servizi di connessione internet via satellite offerti da Starlink.

I colloqui non si limitano solo al governo centrale, ma coinvolgono anche Open Fiber, la concessionaria dello Stato responsabile della copertura ultrabroadband delle cosiddette “aree bianche”. Open Fiber, insieme a TIM, ha vinto la gara del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “Italia a 1 Giga”. Quest’ultimo mira a coprire anche le “aree grigie” in cui sono presenti più operatori. Inoltre, è previsto un incontro tra i dirigenti di Starlink e TIM per esplorare ulteriori possibilità di collaborazione.

L’arrivo di Starlink in Italia

Il progetto proposto da Elon Musk si concentra sulla copertura delle aree remote. L’obiettivo ambizioso richiede una possibile integrazione con le infrastrutture esistenti di Open Fiber e TIM. Nonostante le complesse regole di concessione e aggiudicazione stabilite dal governo italiano, Musk sta cercando di inserire Starlink come complemento alle tradizionali tecnologie di connettività, come la fibra ottica o il fixed wireless access.

Recentemente, Elon Musk ha avuto una conversazione telefonica con il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Durante questa conversazione sono stati affrontati diversi temi. L’interesse di Starlink per l’Italia è stato ulteriormente enfatizzato durante un incontro presso Palazzo Chigi con lo staff della premier Giorgia Meloni e al Dipartimento per la transizione digitale coordinato da Angelo Borrelli.

Ci sono però alcuni nodi tecnici e giuridici che devono essere sciolti. Ad esempio, il servizio di Starlink ha limiti prestazionali che potrebbero renderlo inadatto per il progetto “Italia a 1 Giga,” che richiede garanzie di copertura a almeno 1 gigabit al secondo. Inoltre, per la copertura delle aree bianche, è necessario un approfondimento giuridico per comprendere la natura della concessione di Open Fiber e valutare la possibile integrazione di un sistema satellitare privato in un contesto di infrastruttura pubblica.

Nonostante le sfide tecniche e giuridiche, la proposta di Starlink in Italia rappresenta un passo significativo verso l’espansione delle tecnologie satellitari. Inoltre, potrebbe contribuire in modo rilevante alla copertura delle aree remote e alla promozione della connettività ultrabroadband nel paese. La partecipazione attiva di Elon Musk e di Starlink alle discussioni con il governo italiano e gli operatori del settore sottolinea l’importanza strategica dell’Italia nel contesto delle iniziative spaziali e delle nuove frontiere tecnologiche.

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