La prospettiva di una nuova tempesta solare ha catturato l’attenzione degli esperti e degli appassionati di meteorologia spaziale in tutto il mondo. Secondo le previsioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense, la tempesta geomagnetica attesa potrebbe raggiungere la classe G3 su una scala che varia da G1 a G5. Mauro Messerotti, professore di Meteorologia spaziale presso l’Università di Trieste, ha chiarito che questa classe è abbastanza potente e potrebbe avere impatti notevoli sulla Terra.
La tempesta solare in arrivo
La possibile tempesta è attribuita a un potente brillamento solare di classe M9.8, appena al di sotto della classe X riservata ai brillamenti più intensi. Messerotti ha sottolineato che non è il brillamento solare in sé a generare la tempesta geomagnetica, bensì la bolla di plasma accelerata dall’eruzione solare. Questa bolla interagisce con l’atmosfera terrestre, dando origine a fenomeni come le aurore boreali, che potrebbero essere visibili anche a latitudini inusuali come quelle italiane.
Le autorità spaziali, inclusa la NASA, stanno monitorando da vicino l’evento. Secondo i dati più recenti del NOAA americano, durante la tempesta solare, un alone di particelle solari sarà rilasciato a seguito di un’espulsione di massa coronale, un fenomeno che coinvolge la liberazione di grandi quantità di materia solare nello spazio. Gli esperti hanno anche utilizzato il termine “cannibalismo” per descrivere questo processo, indicando che la materia solare espulsa può muoversi più velocemente rispetto a quella di eventi solari precedenti, causando fusioni e generando espulsioni di massa coronale più complesse ed estese.
Le conseguenze di una tempesta geomagnetica di questa portata possono essere notevoli. Le espulsioni di massa coronale “cannibali” possono creare strutture più ampie e complesse, portando al manifestarsi di tempeste magnetiche prolungate che avvolgono la Terra. Questi eventi possono influenzare le reti elettriche, i sistemi di comunicazione satellitare e addirittura i dispositivi di navigazione. La comunità scientifica e le agenzie spaziali stanno lavorando per monitorare attentamente l’andamento dell’evento e mitigare eventuali impatti negativi. Mentre gli appassionati di fenomeni celesti attendono con trepidazione lo spettacolo delle aurore boreali, l’attenzione globale è concentrata sulla gestione e sulla comprensione di uno degli aspetti più affascinanti e potenzialmente influenti della meteorologia spaziale.