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Le autorità cinesi stanno implementando una nuova e alquanto creativa forma di sanzione per chi parcheggia in divieto di sosta: la “ventosa della vergogna”. Questo strumento non solo mira a multare l’automobilista, ma cerca anche di suscitare un senso di vergogna e dissuadere futuri comportamenti indisciplinati. La ventosa è un dispositivo cilindrico, grande quanto una pizza, applicato dalla polizia municipale sulla portiera dell’auto del guidatore.

Questo strumento consente all’automobilista di continuare a circolare senza problemi, ma la presenza evidente della ventosa funge da segno distintivo della trasgressione. L’obiettivo è far leva sul senso di colpa del guidatore per evitare comportamenti simili in futuro. Più che il senso di colpa, sembra puntino allo “SHAME!” (chi ha guardato il Trono di spade sa a cosa ci riferiamo), a volte, o anche spesso, molto più efficace. Probabilmente a tanti è passato di mente di attaccare un adesivo su un’auto parcheggiata fastidiosamente, le autorità cinesi hanno preso il suggerimento alla lettera, ma con una marcia in più.

L’auto della vergogna

La ventosa contiene un sistema GPS che permette alle autorità di tracciare la posizione dell’auto in ogni momento, suscitando dibattiti sulla privacy. Inoltre, la multa associata aumenta col passare dei giorni, creando un incentivo finanziario per una rapida regolarizzazione. La Cina ha implementato questa misura a causa dell’aumento significativo del numero di auto nel Paese nelle ultime decadi, rendendo la gestione delle violazioni di parcheggio sempre più complessa.

Il problema è ulteriormente esploso anche a causa del forte aumento delle vendite di veicoli elettrici, contribuendo al caos delle infrastrutture stradali. Mentre un dispositivo simile potrebbe sollevare preoccupazioni sulla privacy in altre parti del mondo, la “ventosa della vergogna” rappresenta un tentativo unico da parte della Cina di affrontare il problema della sosta selvaggia. La sua efficacia nel cambiare i comportamenti degli automobilisti rimane da vedere, ma questa iniziativa offre uno sguardo interessante su come diverse culture affrontano le sfide legate alla gestione del traffico e della sosta. Cosa accadrebbe se introducessero questa metodologia anche in Italia? Sareste pro o contro? Sappiate solo che la maggior parte delle multe stradali qui segnalate sono legate proprio a tale trasgressione.

 

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