blocco navigazione online minorenni

La decisione del Garante delle Comunicazioni di bloccare la navigazione, dal 21 Novembre di quest’anno, in Internet per i minori tramite SIM preimpostate è una misura importante per garantire la sicurezza dei giovani italiani. L’obiettivo è quello di prevenire l’accesso a contenuti potenzialmente dannosi o inappropriati per i minori. Questa decisione è stata presa in seguito alle crescenti preoccupazioni dei genitori e degli insegnanti per la sicurezza dei ragazzi nell’era digitale. È ovviamente, ugualmente importante che gli adulti continuino a monitorare l’uso del cellulare da parte dei bambini e dagli adolescenti, nonostante questa misura di sicurezza.

Perché il parental control è necessario per il controllo di Internet

L’AgCom, ovvero l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha recentemente identificato otto categorie di siti web ritenuti dannosi per i minori. Quest’analisi è condotta a seguito della scoperta dell’assenza di sistemai di parental control adeguati da parte di alcune compagnie telefoniche. Altre richiedevano anche una quota in più per l’attivazione del servizio, violando la legge del 2020. Prima di quegli anni le restrizioni dovevano essere impostate manualmente, ma ogni volta, a seconda del gestore, cambiava la metodologia.

Ora, grazie a questa iniziativa dell’AgCom, il blocco verrà attivato in modo automatico, senza che un maggiorenne, genitore o fratello, debba controllare la presenza del sistema di controllo sulla SIM. In questo modo, l’Autorità ha stabilito delle limitazioni per tutti gli operatori, semplificando notevolmente la gestione dei contenuti.

La Società Italiana Cure Primarie Pediatriche (in Lombardia) ha recentemente stimato che circa il 58,4% dei minori tra i 6 e i 10 anni possiede uno smartphone personale. Molti di questi dispositivi sono però dotati di SIM intestate ai genitori. In questo modo però il blocco è attivato in automatico, ma deve essere attivato manualmente dai genitori attraverso quattro metodi differenti. Questi metodi includono la ricezione di un pin di attivazione, un codice riservato di attivazione sullo smartphone. Altri modi sono l’uso dello Spid o l’accesso alla pagina dedicata sul sito dell’operatore.

Il servizio di blocco deve essere offerto gratuitamente. Ci sono ulteriori sistemi di sicurezza, come antimalware, antivirus o antispam, che spesso sono a pagamento e non verranno attivati previo consenso di chi è il titolare della SIM.

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