Bitcoin

Avete mai sentito parlare di Bitcoin? Ovvio che si. Ma giusto per una piccola rinfrescata e per poter introdurre al meglio la notizia che intendiamo riportarvi, iniziamo con una piccola contestualizzazione.

Il Bitcoin, è un particolare tipo di moneta virtuale che è stata creata nel 2008, da una persona o un team di persone, non siamo ancora del tutto certi, noto con il nome di Satoshi Nakamoto.
Ebbene, nella sua prima fase di lancio, la valuta non aveva un effettivo valore economico, si trattava sostanzialmente di un progetto su cui investire, in più la “cattura” di alcuni Bitcoin poteva avvenire anche gratuitamente, attraverso la risoluzione di complessi enigmi informatici.

Tuttavia, ad oggi, un singolo bitcoin, una moneta virtuale letteralmente impossibile da toccare, può valere anche più di 100.000 dollari. (Qualcosa in meno in euro)

Perché vi parliamo di questo?
Sappiate che Stefan Thomas, un imprenditore svizzero residente in California, possiede una grande quantità di Bitcoin, per un valore totale di 225 milioni di euro.
Unico problema? Sono bloccati.

Bitcoin bloccati, fidarsi è bene, non fidarsi è…

Come detto, l’imprenditore Stefan Thomas è un potenziale milionario grazie al possesso di numerosi Bitcoin.
Tuttavia, ciò che lo allontana dalla sua ricchezza è una password.

Non si tratta affatto una burla.
Nel 2011, l’uomo, aveva accettato un pagamento di un lavoro tramite Bitcoin, pagamento che aveva poi deciso di conservare totalmente all’interno di una chiavetta USB, di cui attualmente non ricorda più la password.

Sembra un problema di poco conto, ma non è affatto così. In quanto, senza la password è praticamente impossibile poter accedere al contenuto della chiavetta. Missione che probabilmente un hacker esperto riuscirebbe a risolvere. Se non fosse per un altro problema, Stephen Thomas non sot fida di nessuno e da anni continua a rifiutare offerte di aiuto.

Una proposta è stata persino avanzata dalla startup Unciphered, che ha dichiarato di essere riuscita a trovare una soluzione al problema. Proposta che, come tutte le altre, non è stata presa in considerazione.
Tuttavia, attualmente, secondo una fuga di notizie, l’imprenditore sarebbe arrivato a stringere un accordo con altri due team, ai quali avrebbe promesso di dividere la somma del bottino in caso di successo dell’impresa.
Ma, almeno per il momento, non abbiamo altre informazioni a riguardo.

Insomma, più di 225 milioni di euro bloccati dal 2011 e impossibili da reperire a causa della sfiducia verso il prossimo.
E voi? Vi comportereste allo stesso modo?!

Triste da dire, ma i timori di Stefan Thomas potrebbero essere assolutamente comprensibili.

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