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Il computer quantistico viene definito in questo modo in quanto, al fine di riuscire a compiere dei calcoli enormi, si avvale della particolarità delle particelle subatomiche.
Di seguito vi cercheremo di spiegare brevemente e, in maniera più semplice possibile, come esse agiscono.
Le informazioni che vengono lavorate da questi computer, anziché sfruttare i bit binari ( dunque il codice numerico 0 1), sfrutta i qubit, appunto i bit quantici. Inoltre, grazie anche all’utilizzo della fisica quantistica, sono in grado di risolvere in contemporanea calcoli particolarmente complessi e realizzare rapidi collegamenti.

Computer quantistici vs PC tradizionali, sfida all’ultimo dato

I computer quantistici rappresentano, a tutti gli effetti, il futuro della tecnologia.
Si tratta di un qualcosa di assolutamente certo, non a caso grandi potenze come Stati Uniti e Cina, investono ogni anno miliardi di dollari per progredire nella ricerca.
Ricerca a cui sembra volersi aggiungere anche l’Europa e l’Italia, probabilmente quest’ultima con finanziamenti un po’ meno cospicui.
Essi possono essere infatti impiegati in una molteplicità di settori, tra cui uno dei più rilevanti è sicuramente quello relativo alla sicurezza informatica.
A tal proposito, proprio parlando di sicurezza informatica, si è voluto mettere a confronto le abilità dei computer quantistici rispetto a quelli tradizionali.
Tale confronto, che potremmo meglio definire un esperimento, è stato condotto proprio in Italia, in particolare dall’Università Statale di Milano e il Politecnico della Lombardia.
I risultati ricavati poi sono stati pubblicati sulla nota rivista Nature Communications Physics.

Via all’esperimento

Il computer quantistico che è stato utilizzato per l’esperimento è il D-Wave Advantage. Ovvero il computer quantistico canadese, costituito da 5000 qubit su una banca dati di più di tre milioni di pacchetti di traffico Internet.
I risultati raccolti hanno determinato che i computer quantistici risultano essere 64 volte più veloci di quelli tradizionali.
La macchina è infatti stata in grado di esaminare milioni di dati in pochissimi secondi, individuando quelli anomali e quindi pericolosi.
Insomma il futuro della cybersecurity è nella mani dei super computer quantistici dunque è necessario concentrare tutti gli studi sulle loro incredibili potenzialità.

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