Google Bard chatbot intelligenza artificiale

Grossi problemi in casa Google. Pare che Bard, l’intelligenza artificiale creata dal colosso americano, è stata accusata di problemi di privacy. Gagan Ghotra, consulente per la SEO, ha scoperto che tra i risultati online vi sono le conversazioni private degli utenti.

La causa sarebbe da affiliare al modo in cui l’IA gestisce le chat condivise.  Su Bard si ha infatti la possibilità di inviare conversazioni specifiche ad amici o parenti tramite un link. Questo però dovrebbe essere limitato alla cerchia dei propri conoscenti. Tuttavia, non è stato così: il mondo intero in questo modo ha accesso ad informazioni estremamente personali, cosa molto grave.

Google riuscirà a risolvere il problema?

L’esperto di SEO a condiviso immediatamente la propria scoperta tramite i social mostrando le schermate che dimostravano la sua accusa. Brian Peter J. Liu, ricercatore di Google, ha spiegato che i risultati mostravano sono le conversazioni che gli utenti avevano condiviso tramite link e non tutte le chat. Questa però non è una giustificazione, in quanto le persone non erano consapevoli di questa possibilità.

La rivelazione ha destato molte preoccupazioni inerenti alla privacy di questa particolare funzione. Ovviamente l’intento di Google non era quello di indicizzare il link privati. L’azienda sta infatti lavorando per risolvere il problema in maniera permanente. Ciononostante, l’incidente ha sollevato parecchi interrogativi sul modo in cui l’intelligenza artificiale Bard intende piazzarsi nel mercato.

I competitor sono agguerriti. OpenAI, ad esempio, continua a sviluppare ChatGPT vs rendendola sempre più avanzata. Google quindi dovrà garantire un’assoluta privacy agli utenti espirare che Gemini, l’IA che verrà presto presentata, sia perfetta in ogni aspetto e che abbia sin da subito grande successo.

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