cellulare.

Attualmente risulta essere davvero difficile incontrare anche una sola persona che non disponga di un telefono cellulare. Questi dispositivi infatti, sembrano essere diventati un oggetto indispensabile per la vita dell’uomo. In quanto, le sue applicazioni interessano non solo il settore personale di ognuno di noi, ma anche quello professionale.
Non bisogna dimenticare però che non è sempre stato così. Al contrario, bisogna tornare indietro anche solo di qualche anno, per vedere come il cellulare rappresentava un bene di lusso, destinato al possesso di pochi e dall’utilizzo non così indispensabile come oggi.
Per coloro che non ne sono a conoscenza, il primo telefono cellulare della storia a sbarcare in Italia è stato il Motorola Dyna TAC 8000X, grazie a Telecom Italia.
Era esattamente il 1986.

Dal primo cellulare ad oggi, una storia di soli 35 anni

Il cellulare in questione aveva già ottenuto un grande successo negli Stati Uniti d’America, qualche anno prima. Ma quando arrivò finalmente in Italia, la sua diffusione non fu subito molto elevata. In quanto, si trattava di un dispositivo con un costo d’acquisto davvero elevato e che quindi non tutti potevano permettersi.
Dunque, anche se il Motorola arrivò nel 1986 in Italia, io cellulare ebbe bisogno di un bel po’ di tempo prima di incontrare un’applicazione effettiva.
Dal motore in poi, possiamo dire che la diffusione del cellulare abbia seguito una vera e propria discesa. Infatti, un secondo dispositivo che ha incontrato una notevole diffusione nel nostro paese e che risulta essere di produzione italiana, fu l‘Italtel Rondine, lanciato ufficialmente nel 1990. Un telefono dal peso di circa mezzo chilo.
Ad oggi, sono trascorsi solamente 35 anni da quel momento. 35 anni durante i quali la tecnologia ha avuto una diffusione e uno sviluppo così rapido da risultare quasi incredibile.
Basta pensare agli smartphone attuali, fatti di solo schermo, che utilizzano il touch screen, che inglobano una molteplicità di funzioni e molto altro ancora.
Da qui ad altri 35 anni chissà cosa dovremmo aspettarci dalla tecnologia.

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