L’Hallucigenia è un esempio di come la scienza possa essere in grado di cambiare la comprensione di una specie a partire da nuove scoperte e tecnologie. A proposito, gli scienziati hanno scoperto che questo esemplare, un verme marino vissuto circa 508 milioni di anni fa, era molto più complesso di quanto inizialmente si pensasse.
Hallucigenia: tutti i dettagli sulla creatura ormai estinta
Il paleontologo britannico Simon Conway Morris descrisse inizialmente l’Hallucigenia come un animale con sette paia di zampe che sporgevano verso il basso e sette paia di tentacoli con la punta rivolta verso l’alto. Tuttavia, successivamente gli scienziati hanno scoperto che questa descrizione era sbagliata e che i “tentacoli” descritti da Morris erano in realtà le gambe dell’Hallucigenia, mentre le “zampe” erano delle spine appuntite che sporgevano verso l’alto.
Un’altra scoperta importante è stata l’identificazione della testa grazie all’utilizzo della microscopia. Questa ha appunto determinato che l’estremità più lunga dell’animale conteneva una bocca e due occhi.
Per merito degli studi è stato anche possibile capire che l’Hallucigenia apparteneva al gruppo degli panartropodi e fu un antenato di vermi di velluto, tardigradi e artropodi. Insomma, si tratta dell’esempio perfetto di come le specie possano essere state interpretate in modo errato a causa della scarsità di resti fossilizzati.
Ora che gli scienziati hanno una comprensione più precisa dell’Hallucigenia, si può iniziare a chiedersi come questo animale abbia vissuto e come si sia adattato all’ambiente. La sua anatomia insolita suggerisce che potrebbe avere avuto uno stile di vita unico rispetto agli altri vermi marini del suo tempo.