tempesta solare india

Giovedì il Solar Dynamics Observatory della NASA ha avvertito in merito ad un evento significativo che potrebbe vedere coinvolto un “brillamento solare” abbastanza potente.

La potente esplosione di energia del Sole, classificata come un bagliore di classe M5.5, ha provocato blackout radio in tutto l’Oceano Indiano.

I brillamenti solari sono potenti esplosioni di radiazioni. Le radiazioni nocive di un bagliore non possono passare attraverso l’atmosfera terrestre per colpire gli esseri umani a terra, tuttavia, se sufficientemente intense, possono disturbare l’atmosfera nello strato in cui viaggiano i segnali GPS e di comunicazione.

Ecco il tweet della NASA Sun & Space (@NASASun) il 20 gennaio 2022: “Il Sole ha emesso un bagliore solare di livello medio il 20 gennaio 2022, con un picco all’01:01 EST“, ha affermato la NASA. L’eruzione di giovedì è stata classificata come classe M, che è di medie dimensioni e porta a blackout radio. L’eruzione della radiazione elettromagnetica dal Sole può essere vista sotto.

Ecco i report ufficiali

Secondo spaceweather.com, è stato segnalato un blackout radiofonico a onde corte nell’Oceano Indiano. “Aviatori, marinai e radioamatori della zona potrebbero aver notato effetti di propagazione insoliti a frequenze inferiori a 30 MHz“, ha affermato.

Abbiamo notato l’anno scorso che il Ciclo Solare 25 è iniziato e potrebbe provocare un riacutizzarsi dell’attività meteorologica spaziale.

Nel 2017, la FEMA (Federal Emergency Management Administration) ha pianificato un enorme evento solare che sarebbe stato abbastanza forte da abbattere le reti elettriche.

Un nuovo ciclo solare attivo potrebbe rappresentare un pericolo per l’economia digitale, che è diventata più che mai dipendente dai sistemi di comunicazione spaziali e terrestri che potrebbero essere soggetti a interruzioni durante l’aumento dell’attività solare che bombarda la ionosfera terrestre.

Articolo precedenteWindTre: offerta sconvolgente con minuti e Giga illimitati a soli 3,99 euro
Articolo successivoAumenti benzina e gas in Europa: la Russia non molla la presa, ecco cosa sta succedendo