La galassia che fa da casa al nostro pianeta ed anzi al nostro intero sistema solare è ovviamente la Via Lattea, un ammasso enorme di stelle e pianeti che assume la classica conformazione spiraliforme con numerosi bracci che convergono verso un centro comune.

Appartenere a questa galassia in realtà, ha un piccolo contro, rende difficile osservarla, non tanto per quanto riguarda ciò che la compone, basti pensare alle splendide immagini ottenute a 2,2 gigapixel scattate recentemente dall’astrofotografo Bartosz Wojczyński, bensì per quanto concerne avere una visione panoramica della stessa.

 

La novità inattesa

Proprio per questa difficoltà nell’osservarla in modo ampio e completo, può capitare ancora di incappare in alcune sorprese inattese, come quella immortalata impiegando il telescopio spaziale Spitzer della NASA prima del suo ritiro, avvenuto a Gennaio 2020, incrociandone le registrazioni con quelle rilasciate dalla missione Gaia dell’ESA.

Il risultato di questa lavoro di ricerca condotto dal gruppo Caltech è stato pubblicato sul Astronomy & Astrophysics e consiste nella rilevazione di un braccio rotto nella nostra galassia, nel dettaglio si tratterebbe del braccio del Sagittario che di norma dovrebbe avere circa un’inclinazione di 12 gradi, ma che all’interno della sua struttura presenta un denso ammasso di stelle con inclinazione di addirittura 60 gradi, una sorta di frattura scomposta a detta Michael Kuhn, astrofisico del Caltech e autore principale dell’articolo.

Si tratta però di una caratteristica prevista, molto spesso queste formazioni sono state individuate in altre galassie spirali, ecco dunque perchè ci si aspettava la medesima situazione anche con la nostra Via Lattea, osservata ora realmente.

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