WhatsApp: nuovo messaggio nel 2021, buono Esselunga da 500 euro

Gli ultimi mesi non sono stati di certo tranquilli per nessuna persona al mondo vista la pandemia in atto. Gli utenti che utilizzano le applicazioni di messaggistica istantanea si sono ritrovati in netto vantaggio rispetto a chi ripudia ancora tale pratica. Infatti le distanze imposte dai dispositivi di sicurezza sono state nettamente abbreviate da applicazioni come WhatsApp che permettono infatti di messaggiare o di chiamare e videochiamare.

In molti si sono affidati in tutto e per tutto proprio a WhatsApp, anche se in alcuni casi sono arrivate delle problematiche che nessuno si sarebbe aspettato. Le truffe infatti hanno approfittato per colpire gli utenti, i quali in alcuni casi ci sono cascati. Attualmente sembrerebbe essere ritornata alla carica una delle truffe più incredibili che vedrebbe Esselunga concedere a tutti un buono da 500 €. Ovviamente tutto ciò non è reale e l’azienda ha preferito diffondere un comunicato ufficiale.

 

WhatsApp: Esselunga diffonde il comunicato ufficiale che smentisce l’esistenza del buono

“Segnaliamo che negli ultimi giorni sono pervenute numerose segnalazioni circa la ricezione di messaggi che promettono falsi buoni spesa. Ti ricordiamo che l’invio di tali messaggi esula da ogni possibile forma di controllo da parte di Esselunga e che eventuali concorsi o operazioni a premi promossi da Esselunga vengono diffusi esclusivamente attraverso i canali ufficiali dell’azienda.”

“Noti anche come phishing, sono sempre più diffusi e mirano a rubare informazioni o addirittura denaro. Spesso il messaggio contiene l’invito a cliccare su un link che rimanda a un sito creato al solo scopo di carpire informazioni personali. A volte possono essere richieste false autorizzazioni al trattamento dei dati personali inseriti o l’invito a richiedere un fantomatico premio: tali richieste in realtà attivano l’adesione a servizi a pagamento non richiesti”.

Articolo precedenteVodafone: la nuova promozione mette all’angolo TIM e Iliad
Articolo successivoPostepay: rischio truffa phishing, la colpa non è di Poste Italiane