L’avanzamento della tecnologia continua imperterrito, nonostante la pandemia da
coronavirus. Questo doveva essere l’anno dell’attivazione del
5G, infatti, così è stato per gli operatori telefonici
TIM e
Vodafone. Ciononostante, la notizia non ha fatto un grande clamore, poiché è stata coperta da una situazione molto difficile come quella che stiamo vivendo. Tuttavia, il lavoro verso le nuove connessioni è continuato intensamente. Di fatto, gli operatori telefonici italiani avevano già messo mano al portafoglio, sborsando delle grosse somme di denaro per apportare i primi cambiamenti al fine di permettere agli utenti di poter utilizzare una connessione sempre più veloce.
La stima fatta recentemente pare sia di ben 6,5 miliardi spesi per l’infrastruttura e la gestione delle reti 5G da parte di tutti gli operatori. Andando ancor più nel dettaglio, sono 2 i miliardi investiti a testa solamente da TIM e Vodafone per primeggiare nella corsa al 5G. Fortunatamente per loro, però, l’investimento potrebbe rientrare. Come? Con lo spegnimento delle antenne del 3G.
3G Addio: le nuove connessioni 4G e 5G sono il futuro. Anche il 2G rimane
I gestori hanno già ampiamente considerato questa prospettiva, i quali continuerebbero a preservare le tecnologia di seconda generazione 2G, che è necessaria per il corretto funzionamento del 5G. Dunque, di conseguenza si andrebbe a spegnere definitivamente quella di terza generazione. Sicuramente però non stiamo parlando di un cambiamento imminente, infatti ci vorrà ancora del tempo affinché la copertura della rete di quarta generazione riesca a diventare maggiormente omogenea, soprattutto nel momento in cui il 3G ci direbbe ufficialmente addio.
Al contempo, è sicuramente da considerare il fatto che questa strada sarà presa con ancor più convinzione di prima, proprio perché l’energia che si andrebbe a risparmiare non è poca, e nel risparmio porta anche il denaro. Inoltre, grazie a tutto ciò, sarà possibile anche fare degli investimenti che possono essere più proficui per i consumatori.