L’operatore Fastweb ha recentemente stretto un accordo sindacale per estendere lo smart working dei suoi dipendenti oltre il periodo di emergenza, fino al 30 giugno 2021.

L’accordo, chiamato “Working smart(er)“, è stato siglato con le Organizzazioni Sindacali Nazionali del settore delle Telecomunicazioni, unitamente alle strutture territoriali e alle RSU. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Fastweb prolunga lo smart working dei propri dipendenti

“Working smart(er)” partirà in fase sperimentale dal 16 Ottobre 2020 al 30 Giugno 2021, e prevede che la totalità dei dipendenti aziendali, incluso il personale addetto al servizio clienti, rimanga in autonomia e in flessibilità per quanto riguarda le modalità di svolgimento del proprio lavoro, dando loro la possibilità di scegliere lo smart working per tutti i giorni lavorativi.

L’obiettivo principale dell’accordo è stato individuato da Fastweb nell’integrare la propria esperienza di base nello smart working a tutte le novità portate in campo dagli sviluppi avvenuti negli ultimi mesi, durante i quali la società non ha registrato alcun impatto negativo sulla propria operatività, secondo quanto dichiarato.

Alberto Calcagno, Amministratore Delegato dell’azienda ha commentato così l’accordo: “Uno stile di management alla cui base non ci sia il controllo ma la fiducia. Un modello che, in questa fase ancora permeata da tante incertezze, consenta a tutti i quasi 3000 dipendenti di Fastweb di gestire nel modo più funzionale il ritorno in ufficio ma che al contempo sappia guardare anche oltre all’emergenza, distribuendo in modo ancora più orizzontale e diffuso la responsabilità e quindi il merito dei risultati“.

I dipendenti potranno quindi scegliere autonomamente se recarsi in ufficio o se lavorare da remoto, mettendosi prima d’accordo con il proprio responsabile, seguendo un approccio che punta a garantire la netta separazione tra vita lavorativa e privata.

Articolo precedenteAggiornamenti Android, i migliori ? I Nokia, ecco la strana correlazione
Articolo successivoRc Auto: ecco alcune applicazioni per controllarne la copertura