In questo periodo di emergenza la quarantena imposta dai decreti governativi (e dal buon senso) ha portato noi utenti ad un uso certamente maggiore dei nostri smartphone, adoperati per cercare di abbattere le distanze sociali, seppur virtualmente, imposte dallo stato di pandemia.
Questi smartphone, nonostante la loro evoluzione nell’ultimo decennio, basano il loro funzionamento su un fattore fisico comune a tutti, le onde elettromagnetiche, necessarie al device per poter comunicare dati e connettersi alle reti.
Di norma quindi i nostri telefoni emettono un certo quantitativo di radiazioni elettromagnetiche le quali colpiscono il nostro organismo che le assorbe.
Onde elettromagnetiche ed indice SAR
Ecco dunque che entra in gioco il Valore SAR, un valore numerico che indica la quantità di energia delle onde elettromagnetiche assorbibile per Kg di massa, il quale attualmente secondo le normative di sicurezza europee non deve superare i 2W/Kg.
Quindi gli smartphone commercializzati nel nostro continente per essere a norma devono avere una emissione inferiore al valore SAR imposto dall’Europa, ritenuto appunto il limite massimo a cui è possibile esporre il proprio organismo.
L’Ufficio Federale Tedesco per la Protezione delle Radiazioni si occupa di redigere una lista di tutti i modelli di smartphone in commercio e di aggiornarla costantemente, proprio da essa si può stilare una classifica degli smartphone troppo “energetici” a cui prestare attenzione, eccoli qui:
- Xiaomi Black Shark 2: 1.92 W/Kg
- Sony Xperia XA2 Plus: 1.9 W/Kg
- Xiaomi Mi A1: 1,75 W/kg
- OnePlus 5T: 1,68 W/kg
- Huawei Mate 9: 1,64 W/kg
- Sony Xperia tipo dual: 1.62 W/Kg
- Xiaomi Mi Max 3: 1,58 W/kg
- OnePlus 6T: 1,55 W/kg
- HTC U12 Life: 1,48 W/kg
- Honor 8: 1,5 W/kg.