Purtroppo dopo la notorietà e il successo, qualsiasi app deve subire la nascita di cloni che ne emulano in tutto e per tutto le funzioni e anche dei fake che truffano gli utenti rubando loro dati e soldi. Parliamo questa volta di Zoom, una delle più popolari applicazioni per fare videochiamate salita alla ribalta in questo periodo di quarantena, che è entrata nel mirino degli hacker.
L’onda del successo di quest’app viene attualmente sfruttata dai cybercriminali che hanno iniziato a diffondere dei finti siti web che simulano la piattaforma, ma lo scopo ultimo è rubare dati e soldi agli utenti. Vediamo come non cadere nella trappola.
Zoom: false chat rubano dati e soldi, ecco come evitarlo
L’allarme per Zoom è stato lanciato nientemeno che dalla Polizia postale, la quale ha ricevuto alcune segnalazioni circa la presenza di numerosi siti internet contenenti il nome dell’app ma non correlati agli sviluppatori originali.
Purtroppo gli utenti non riescono subito a riconoscere i falsi e, credendo di aver avuto accesso al sito ufficiale di Zoom, vengono derubati dagli hacker di tutti i loro dati personali per acquistare l’abbonamento dell’app, compresi numeri e codici segreti delle carte di credito. Attraverso la nota pratica del phishing, gli utenti sono così esposti non solo alla truffa iniziale sul finto Zoom, quanto a futuri esborsi a favore degli hacker.
Se volete evitare di cadere in questa e altre truffe, dovete sempre prestare attenzione ai siti e alle app a cui crediamo di fare affidamento. La polizia postale ritiene sempre che vi debba venire un dubbio in più piuttosto che uno in meno, poiché davanti a un sito sospetto è meglio non cliccare direttamente sui link che vi vengono proposti.
Una buona pratica è digitare quegli stessi link che vi sembrano genuini nella barra di ricerca di Google, poiché il web sarà il vero specchio della bontà di quel URL. In questa vita frenetica è un passaggio che dovete a voi stessi, altrimenti i nostri dati personali o lo smartphone che usiamo quotidianamente ne usciranno compromessi dagli hacker.