Nel corso degli anni, gli operatori telefonici hanno sfruttato tutto il proprio ascendente sui clienti per poter trarre il massimo profitto da ciascun utente. Questo atteggiamento sembrerebbe essere diventato controproducente negli ultimi nove anni, che hanno visto un calo del fatturato di oltre 11 miliardi.
Una cifra impressionante, se si pensa che costituisce all’incirca il 24-27% dei guadagni totali delle telco. Un allarme non da poco per gli stessi gestori, che a questo punto dovrebbero essere indotti ad un profondo ripensamento delle proprie strategie di approccio verso i clienti. Che la furbizia, sul lungo termine, a quanto pare non paga.
Ma non si tratta esclusivamente di questo. Vi sono altri aspetti da considerare nell’analisi di questi dati, dal momento che nel corso del decennio si è andata affermando la tecnologia 4G, con una maggiore stabilità della 3G, che hanno portato un nuovo approccio verso il mondo delle telecomunicazioni. Un mondo in cui la velocità sembra addirittura contare più dell’efficienza, e la concorrenza più della collaborazione verso obiettivi più ambiziosi.
Crolla il mercato degli operatori: in 9 anni persi 11 miliardi di euro
Sicuramente anche il fenomeno Iliad ha contribuito in larga parte a questa situazione. Benché risalente a nemmeno un paio di anni fa, l’avvento della società francese ha indotto molti clienti ad abbandonare i propri operatori “storici” per affidarsi ad un’azienda che offriva un servizio trasparente, chiaro e senza rimodulazioni.
Parole non indifferenti per chi, invece, contro queste cose ha sempre dovuto lottare, ad esempio tramite le associazioni a difesa dei consumatori. Da quel momento, la concorrenza si è fatta sempre più spietata ed aspra, con una lotta al ribasso per far tornare indietro “le pecorelle smarrite”. Cosa che sembrerebbe aver funzionato, in parte, perché Iliad non è risultata pronta a ricevere un simile carico di clienti in una volta sola, e pertanto vi sono stati non pochi problemi di assestamento (linee intasate, lentezza nei collegamenti) che ora sembrerebbero invece risolti.
Un’ecatombe vera e propria, quella che appare dai dati in questione. Senza dubbio la speranza dei gestori giace nel 5G, e nella possibilità di recuperare un po’ il distacco dalle prospettive grazie all’aumento dei prezzi per la nuova connessione.