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Di sicuro non è una novità che da un po’ di tempo Huawei ha dovuto iniziare a fare a meno delle società americane. Non si tratta soltanto di Google e della licenza Android, quella che permette di fornire gli smartphone con le applicazioni dei servizi della grande G, ma anche i produttori di parti hardware. Il risultato di questa situazione? Il fatto che il colosso cinese ha dovuto arrangiarsi e infatti i Mate 30 sono prodotti senza alcuna parte fabbricata negli USA, o almeno è questo quello che viene detto nel rapporto di UBS.

 

Huawei: niente più niente di americano

Senza dal lato software sappiamo cosa manca, dal lato hardware invece? Si parla principalmente di chip dedicati a diversi aspetti. Per esempio, alcuni di essi erano pensati inizialmente per potersi collegare alle reti di società statunitensi. A fornire questi pezzi ci pensava ovviamente una società locale, la Qorvo, ma per via del divieto di commercio, Huawei ha dovuto rivolgersi ad altro, alla giapponese Murata. Un’altra serie di chip che è stata sostituita riguarda quelli Wi-Fi e Bluetooth. Si è passato da quelli prodotti da Broadcom, a quelli prodotti direttamente da Huawei.

Questo processo non è iniziato solo quest’estate. La società ha iniziato ad attrezzarsi in merito già dal 2012. Ai tempi, Huawei era già stata definita una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. Detto questo però, questi ultimi mesi hanno evidenziato un aspetto ormai fin troppo chiaro, il colosso cinese non ha bisogno del mercato americano e delle sue società. La crescita costante ha permesso una emancipazione rispetto a questi elementi. Il divieto imposta dal governo statunitense sta attualmente ferendo le compagnie sbagliate.

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