La famosa tassa per il possesso dell’automobile, chiamata altresì bollo auto, è una delle imposte più pesanti da digerire per gli italiani. I cittadini da ormai numerosi anni, chiedono ad alta voce, la sua abolizione.

Per chi non lo sapesse, il termine “bollo auto” deriva proprio da un precedente obbligo per gli automobilisti di esporre sul parabrezza l’etichetta di pagamento della tassa. Questa imposizione oggi non vi è più, tuttavia, la rata continua ad essere obbligatoria per chiunque possegga un veicolo da lavoro, un’autovettura, un ciclomotore. 

E’ da mesi però, che circola sul Web la notizia di un’ipotetica abolizione dell’imposta tanto odiata. La fonte sembrerebbe essere Luigi Di Maio, ex vicepremier, che qualche tempo fa ha previsto la cancellazione della tassa grazie all’abbassamento dello spread nel Paese. A questo si aggiunge la decisione della Corte Costituzionale, voluta dal giudice Luca Antonini, nella sentenza n. 112/2019. Tale sentenza conferisce alle Regioni maggiore autonomia in merito alla vicenda del bollo auto.

Il bollo auto non verrà abolito nell’immediato futuro

Almeno per i prossimi anni sembra che il bollo auto non verrà abolito. Nonostante le numerose proteste, le manifestazioni, le lettere inviate, e nonostante l’ex vicepremier si sia sempre mostrato al fianco dei cittadini in questa battaglia, non vi sarà nulla da fare. Considerata anche l’attuale crisi di governo, che sembra essersi risanata del tutto con la nuova formazione, la questione “bollo auto” non sarà una delle priorità dello Stato per i prossimi mesi.

Inoltre, anche se le Regioni avranno la piena libertà in merito all’abolizione dell’imposta, non è detto che decidano di cancellarla. Gli introiti derivati dal pagamento di quest’ultima infatti, hanno portato annualmente, oltre 6,5 miliardi di euro all’anno.

I governi locali infatti ora potranno deliberare in piena autonomia ed indipendenza l’una dall’altra, se abolire la tassa, ridurne l’importo o addirittura aumentarlo. Staremo a vedere? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

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